Le cause dell’infertilità, sia maschili sia femminili, sono numerose e di diversa natura. Col tempo, tuttavia, si dà sempre più importanza anche al ruolo di fattori sociali quali:
la ricerca del primo figlio in età avanzata (molto importante è l’età della donna);
Perché il peso può essere importante in una coppia che cerca una gravidanza?
Può sembrare strano, eppure il peso (sia l’obesità che l’eccessiva magrezza) può condizionare la fertilità.
Dati epidemiologici confermano che l’obesità e l’eccessiva magrezza sono causa, rispettivamente, di circa il 6% di infertilità primaria (cioè in donne che non hanno mai avuto né gravidanze né aborti nel passato), quindi in totale rappresentano il 12% delle cause di infertilità femminili. Questo vuol dire che nella maggior parte di questi casi (circa 7 donne su 10), se il peso torna normale viene recuperata anche la fertilità .
È quindi molto importante che chi non riesce a ottenere una gravidanza e ha problemi di peso, prima di sottoporsi a terapie per l’infertilità, cerchi di recuperare il proprio peso-forma perché spesso questo può risultare sufficiente.
Perché il peso influenza la fertilità?
Una spiegazione sta nel fatto che in condizioni normali, il regolare funzionamento delle ovaie (e quindi l’ovulazione e la mestruazione ciclica) è condizionato da due ghiandole che stanno nel nostro cervello (ipotalamo e ipofisi), che a loro volta risentono della produzione di ormoni cosiddetti steroidei, quali androstenedione ed estrone.
Nelle riserve di grasso del corpo, a livello delle cellule adipose, è presente un ormone, l’androstenedione, che può dare origine all’estrone in maniera continuativa (e non ciclica come avviene quando il peso è normale): ciò determina un’alterazione a livello centrale (ipotalamo e ipofisi) e quindi un’irregolarità delle mestruazioni fino alla loro scomparsa (cosiddetta amenorrea).
Più si ingrassa, più aumenta la quantità di androstenedione, più si ha un eccesso di estrogeno in circolo, fino a scompensare la funzione riproduttiva. Più si dimagrisce, più si riduce la quantità di androstenedione, con conseguente deficit di estrogeno in circolo, che porta a cicli mestruali irregolari.
Quali esami conviene fare nelle donne in sovrappeso?
Nel 40-50% delle donne obese si parla di sindrome dell’ovaio policistico. Si tratta di donne in soprappeso, con cicli mestruali sempre in ritardo (oligomenorrea) oppure assenti (amenorrea), con segni di eccesso di androgeni (androstenedione), quali cute e capelli grassi, acne, peluria in eccesso. Queste pazienti hanno:
In queste donne la perdita di peso spesso ripristina la funzione ovulatoria e, con essa, la fertilità .
Le donne sottopeso quali sintomi riferiscono?
Di solito le donne sottopeso (con meno del 22% di grasso corporeo) soffrono di un’alterazione del ciclo detta amenorrea centrale, o ipotalamica – cioè un’assenza di mestruazioni dovuta a un’alterazione centrale della produzione ormonale (ridotta produzione ormonale da parte di ipofisi e ipotalamo). Ciò di solito è dovuto a cause psicogene (anoressia nervosa) o a un’eccessiva attività sportiva. Le ovaie, all’ecografia, si presentano multifollicolari; i livelli degli ormoni ipofisari sono bassi.
Anche in questo caso recuperare almeno il 90% del peso-forma significa tornare a essere fertili, anche se in percentuale più bassa rispetto alle donne soprappeso: resta infatti un 13-30% di casi in cui l’incidenza di altri fattori (ansia, stress, disordini alimentari) ostacola il recupero della funzione ovulatoria e quindi riproduttiva.
Come si può prevenire un’infertilità da alterazione del peso corporeo?
L’infertilità dovuta a un’alterazione del peso corporeo si previene con una adeguata informazione .
Fin dall’adolescenza, i genitori devono essere informati di questa eventualità e prestare attenzione ai primi segnali di irregolarità delle mestruazioni delle proprie figlie. È importante sapere che un’intensa attività fisica (sport agonistico, danza classica), associata a basso peso corporeo, porta a un ritardo nel menarca (prime mestruazioni) delle adolescenti, con inibizione dei caratteri sessuali secondari (sviluppo del seno, crescita dei peli pubici), finché non interrompono l’attività fisica stressante e non riprendono peso.
Le adolescenti obese, invece, avranno un menarca precoce, cicli irregolari con flussi abbondanti e prolungati (eccessiva produzione di estrogeni); possono inoltre avere crescita dei peli sull’addome, sul viso, tra i seni e acne (eccessiva produzione di androgeni) .
Come si può affrontare correttamente il disagio di un’infertilità da alterazione del peso corporeo?
Purtroppo non sempre è semplice convincere le donne sottopeso che la causa della loro difficoltà a concepire è la loro forma fisica, ottenuta a costo di sacrifici. D’altra parte, può essere difficile anche informare una donna sovrappeso, che spesso ha alle spalle inutili e reiterati tentativi di dimagrire, che perdere peso è determinante per la sua fertilità.
In entrambe le situazioni, un corretto counselling e un approccio interdisciplinare (ginecologo, nutrizionista, psicologo) possono contribuire ad affrontare correttamente il problema, e quindi a risolverlo.
Fonte Sandra Pellegrini – DEMETRA
la ricerca del primo figlio in età avanzata (molto importante è l’età della donna);
- gli stili di vita;
- l’uso di droghe;
- l’abuso di alcol;
- il fumo;
- alcune professioni;
- ’inquinamento;
- il peso .
In molti di questi casi, l’informazione e la prevenzione possono essere di grande aiuto a ridurre le dimensioni del problema e, qualche volta, a risolverlo.
Perché il peso può essere importante in una coppia che cerca una gravidanza?
Può sembrare strano, eppure il peso (sia l’obesità che l’eccessiva magrezza) può condizionare la fertilità.
Dati epidemiologici confermano che l’obesità e l’eccessiva magrezza sono causa, rispettivamente, di circa il 6% di infertilità primaria (cioè in donne che non hanno mai avuto né gravidanze né aborti nel passato), quindi in totale rappresentano il 12% delle cause di infertilità femminili. Questo vuol dire che nella maggior parte di questi casi (circa 7 donne su 10), se il peso torna normale viene recuperata anche la fertilità .
È quindi molto importante che chi non riesce a ottenere una gravidanza e ha problemi di peso, prima di sottoporsi a terapie per l’infertilità, cerchi di recuperare il proprio peso-forma perché spesso questo può risultare sufficiente.
Perché il peso influenza la fertilità?
Una spiegazione sta nel fatto che in condizioni normali, il regolare funzionamento delle ovaie (e quindi l’ovulazione e la mestruazione ciclica) è condizionato da due ghiandole che stanno nel nostro cervello (ipotalamo e ipofisi), che a loro volta risentono della produzione di ormoni cosiddetti steroidei, quali androstenedione ed estrone.
Nelle riserve di grasso del corpo, a livello delle cellule adipose, è presente un ormone, l’androstenedione, che può dare origine all’estrone in maniera continuativa (e non ciclica come avviene quando il peso è normale): ciò determina un’alterazione a livello centrale (ipotalamo e ipofisi) e quindi un’irregolarità delle mestruazioni fino alla loro scomparsa (cosiddetta amenorrea).
Più si ingrassa, più aumenta la quantità di androstenedione, più si ha un eccesso di estrogeno in circolo, fino a scompensare la funzione riproduttiva. Più si dimagrisce, più si riduce la quantità di androstenedione, con conseguente deficit di estrogeno in circolo, che porta a cicli mestruali irregolari.
Quali esami conviene fare nelle donne in sovrappeso?
Nel 40-50% delle donne obese si parla di sindrome dell’ovaio policistico. Si tratta di donne in soprappeso, con cicli mestruali sempre in ritardo (oligomenorrea) oppure assenti (amenorrea), con segni di eccesso di androgeni (androstenedione), quali cute e capelli grassi, acne, peluria in eccesso. Queste pazienti hanno:
- al controllo ecografico delle ovaie: la presenza di numerose, piccole cisti ovariche, che non sono altro che i follicoli ovarici (normalmente presenti nelle ovaie dove ogni mese ne cresce uno, fino all’ovulazione) che continuano a produrre estrogeni in maniera continua e non ciclica, e quindi impediscono la normale ovulazione e mestruazione;
- al controllo ematochimico: alterazioni ormonali (sia degli ormoni prodotti dalle ovaie sia di quelli prodotti dall’ipofisi) e alterazioni del metabolismo degli zuccheri (con il rischio di sviluppare diabete) .
In queste donne la perdita di peso spesso ripristina la funzione ovulatoria e, con essa, la fertilità .
Le donne sottopeso quali sintomi riferiscono?
Di solito le donne sottopeso (con meno del 22% di grasso corporeo) soffrono di un’alterazione del ciclo detta amenorrea centrale, o ipotalamica – cioè un’assenza di mestruazioni dovuta a un’alterazione centrale della produzione ormonale (ridotta produzione ormonale da parte di ipofisi e ipotalamo). Ciò di solito è dovuto a cause psicogene (anoressia nervosa) o a un’eccessiva attività sportiva. Le ovaie, all’ecografia, si presentano multifollicolari; i livelli degli ormoni ipofisari sono bassi.
Anche in questo caso recuperare almeno il 90% del peso-forma significa tornare a essere fertili, anche se in percentuale più bassa rispetto alle donne soprappeso: resta infatti un 13-30% di casi in cui l’incidenza di altri fattori (ansia, stress, disordini alimentari) ostacola il recupero della funzione ovulatoria e quindi riproduttiva.
Come si può prevenire un’infertilità da alterazione del peso corporeo?
L’infertilità dovuta a un’alterazione del peso corporeo si previene con una adeguata informazione .
Fin dall’adolescenza, i genitori devono essere informati di questa eventualità e prestare attenzione ai primi segnali di irregolarità delle mestruazioni delle proprie figlie. È importante sapere che un’intensa attività fisica (sport agonistico, danza classica), associata a basso peso corporeo, porta a un ritardo nel menarca (prime mestruazioni) delle adolescenti, con inibizione dei caratteri sessuali secondari (sviluppo del seno, crescita dei peli pubici), finché non interrompono l’attività fisica stressante e non riprendono peso.
Le adolescenti obese, invece, avranno un menarca precoce, cicli irregolari con flussi abbondanti e prolungati (eccessiva produzione di estrogeni); possono inoltre avere crescita dei peli sull’addome, sul viso, tra i seni e acne (eccessiva produzione di androgeni) .
Come si può affrontare correttamente il disagio di un’infertilità da alterazione del peso corporeo?
Purtroppo non sempre è semplice convincere le donne sottopeso che la causa della loro difficoltà a concepire è la loro forma fisica, ottenuta a costo di sacrifici. D’altra parte, può essere difficile anche informare una donna sovrappeso, che spesso ha alle spalle inutili e reiterati tentativi di dimagrire, che perdere peso è determinante per la sua fertilità.
In entrambe le situazioni, un corretto counselling e un approccio interdisciplinare (ginecologo, nutrizionista, psicologo) possono contribuire ad affrontare correttamente il problema, e quindi a risolverlo.
Fonte Sandra Pellegrini – DEMETRA
Nessun commento:
Posta un commento