Per ‘convincere’ le persone a fare i test per le malattie sessualmente trasmesse, dall’Hiv all’Aids, una strategia utile è offrirli sul web. Lo afferma uno studio della London School of Hygiene pubblicato da Plos Medicine.
I ricercatori hanno coinvolto duemila londinesi, dando a metà del gruppo la possibilità di far arrivare a casa il test ordinandolo sul web, inviando poi per posta il campione. Agli altri era offerta una modalità ‘tradizionale’, con messaggi di testo che davano informazioni utili su dove effettuare gli esami in clinica. Nel primo gruppo la percentuale di coloro che che hanno fatto il test è risultata del 50%, contro il 26,6% dell’altro. Anche i positivi sono stati di più fra quelli che hanno fatto l’e-test. “Stiamo iniziando a offrire questa modalità di test in tutta la Gran Bretagna – e lo studio dimostra che è efficace per raddoppiare il numero di persone analizzate”. La questione del basso numero di persone che, pur essendo malate, non fanno il test è molto grave, soprattutto per l’Hiv.
In Italia ad esempio si stima che il 15% dei sieropositivi non sa di esserlo.
Fonte ANSA
I ricercatori hanno coinvolto duemila londinesi, dando a metà del gruppo la possibilità di far arrivare a casa il test ordinandolo sul web, inviando poi per posta il campione. Agli altri era offerta una modalità ‘tradizionale’, con messaggi di testo che davano informazioni utili su dove effettuare gli esami in clinica. Nel primo gruppo la percentuale di coloro che che hanno fatto il test è risultata del 50%, contro il 26,6% dell’altro. Anche i positivi sono stati di più fra quelli che hanno fatto l’e-test. “Stiamo iniziando a offrire questa modalità di test in tutta la Gran Bretagna – e lo studio dimostra che è efficace per raddoppiare il numero di persone analizzate”. La questione del basso numero di persone che, pur essendo malate, non fanno il test è molto grave, soprattutto per l’Hiv.
In Italia ad esempio si stima che il 15% dei sieropositivi non sa di esserlo.
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