Le malattie autoimmuni della tiroide sono fra le patologie che più di frequente si sviluppano in questo organo, alterandone la funzione, e questo vale, particolarmente, per le donne in età riproduttiva. Inoltre, le malattie autoimmuni della tiroide sono state messe in relazione con problemi che si presentano durante la gravidanza. D’altra parte, molte ricerche hanno dimostrato che nelle donne che si rivolgono ai Centri per la Procreazione Medicalmente Assistita la frequenza di malattie autoimmuni della tiroide è aumentata e si è ipotizzato che tali patologie possano influenzare negativamente i risultati dei cicli di Procreazione Medicalmente Assistita.
Busnelli e colleghi hanno eseguito una revisione sistematica della letteratura scientifica e una metanalisi dei dati disponibili usando, per la ricerca, i principali termini relativi alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita e alle malattie autoimmuni della tiroide. Sono stati individuati 12 studi utilizzabili per la metanalisi. I risultati di quest’ultima hanno indicato che, rispetto alle donne senza malattie autoimmuni della tiroide, quelle che ne erano affette avevano una probabilità inferiore del 70% di ottenere un esito positivo della gravidanza e un rischio maggiore del 40% di andare incontro a un aborto. Per altre variabili usate per valutare l’andamento dei cicli di Procreazione Medicalmente Assistita, come la frequenza di fertilizzazione, quella di impianto o quella di ottenimento di una gravidanza clinica, non si sono rilevate differenze fra donne con o senza malattie autoimmuni della tiroide. In queste ultime erano significativamente più elevate età media e concentrazioni nel sangue del TSH, ma nessuna delle due variabili si è dimostrata correlata alla frequenza di aborti e di esiti positivi della gravidanza.
Gli autori hanno concluso che i dati a tutt’oggi disponibili non forniscono risposte definitive riguardo alla relazione fra malattie autoimmuni della tiroide e risultati della Procreazione Medicalmente Assistita, ma che i risultati della metanalisi suggeriscono influenze negative sulla frequenza di aborto e su quella di esiti positivi della gravidanza, che meritano approfondimenti futuri.
Fonte: The impact of thyroid autoimmunity on IVF/ICSI outcome: a systematic review and meta-analysis; Human Reproduction Update, 2016 Nov;22(6):775-790.
Busnelli e colleghi hanno eseguito una revisione sistematica della letteratura scientifica e una metanalisi dei dati disponibili usando, per la ricerca, i principali termini relativi alle tecniche di Procreazione Medicalmente Assistita e alle malattie autoimmuni della tiroide. Sono stati individuati 12 studi utilizzabili per la metanalisi. I risultati di quest’ultima hanno indicato che, rispetto alle donne senza malattie autoimmuni della tiroide, quelle che ne erano affette avevano una probabilità inferiore del 70% di ottenere un esito positivo della gravidanza e un rischio maggiore del 40% di andare incontro a un aborto. Per altre variabili usate per valutare l’andamento dei cicli di Procreazione Medicalmente Assistita, come la frequenza di fertilizzazione, quella di impianto o quella di ottenimento di una gravidanza clinica, non si sono rilevate differenze fra donne con o senza malattie autoimmuni della tiroide. In queste ultime erano significativamente più elevate età media e concentrazioni nel sangue del TSH, ma nessuna delle due variabili si è dimostrata correlata alla frequenza di aborti e di esiti positivi della gravidanza.
Gli autori hanno concluso che i dati a tutt’oggi disponibili non forniscono risposte definitive riguardo alla relazione fra malattie autoimmuni della tiroide e risultati della Procreazione Medicalmente Assistita, ma che i risultati della metanalisi suggeriscono influenze negative sulla frequenza di aborto e su quella di esiti positivi della gravidanza, che meritano approfondimenti futuri.
Fonte: The impact of thyroid autoimmunity on IVF/ICSI outcome: a systematic review and meta-analysis; Human Reproduction Update, 2016 Nov;22(6):775-790.
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