martedì 27 marzo 2018

Procreazione assistita: che cos'è e quali sono le diverse tecniche?

       ​Procreazione assistita: i tre livelli
Per convenzione si distinguono tre livelli differenti, in base al grado di complessità della tecnica impiegata, in ogni caso preceduta da cicli di stimolazione ormonale della donna.

       ​Si hanno così tecniche di primo livello, adatte a casi di sterilità inspiegata, che prevedono lievi stimolazioni ormonali, monitoraggi ovarici per rapporti mirati e inseminazione intrauterina con gli spermatozoi del partner; oppure tecniche di secondo livello da utilizzare ad esempio in caso di alterazioni del liquido seminale o di malformazioni di utero e tube, che consistono essenzialmente nella Fivet (fecondazione in vitro degli ovuli, trasferiti in seguito nell’utero (Fivet) e nella Icsi (iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo).
Le tecniche di terzo livello, ancora più complesse e, e sono riservate ai casi di infertilità maschile o femminile severe (come quando non sono presenti spermatozoi nell’eiaculato). Realizzate sotto anestesia generale, queste procedure consistono nel prelievo microchirurgico dei gameti dal testicolo o degli ovociti per via laparoscopica.

       ​Riguardo all’utilizzo di queste tecniche, la legge 40 del 2004 prevede l’obbligo di seguire un criterio di gradualità, ovvero cominciando sempre dalle meno invasive.

L'inseminazione intrauterina
       ​L'inseminazione intrauterina, o IUI, prevede il trattamento del liquido seminale e la sua deposizione nella cavità uterina e viene di norma effettuata in associazione ad una stimolazione ovarica. Questa tecnica viene suggerita in diverse situazioni che causano infertilità maschile, tra cui oligoastenozoospermia lieve, ipospermia, eiaculazione retrograda, impotenza e azoospermia con utilizzo del seme di donatore. Mentre per quanto riguarda le donne, i casi più comuni che la richiedono sono infertilità da fattore cervicale, endometriosi minima e piccoli difetti ovulatori.

       ​Come spiega il Dottor Mossotto "i farmaci impiegati per l'induzione dell'ovulazione sono generalmente il clomifene citrato e le gonadotropine, e la loro somministrazione viene iniziata in fase follicolare (3° giorno del ciclo), e continuata fino a quando, dopo un'attenta valutazione ecografica ed ormonale, la paziente non sarà pronta all'inseminazione". L'IUI, rispetto alle tecniche più complesse di Pma, ha il vantaggio della minore invasività, del costo contenuto e della semplicità di esecuzione. Viene infatti effettuata con semplicità in ambulatorio: dopo aver inserito lo speculum nella vagina della paziente, per mezzo di un cateterino di plastica, il liquido seminale precedentemente preparato, viene iniettato lentamente nella cavità uterina e dopo alcuni minuti, la paziente può rialzarsi e tornare a casa.

La Fivet
       ​La Fivet, fertilizzazione in vitro con trasferimento embrionario, è una delle tecniche maggiori e consiste nell'ottenere la fecondazione dell'ovocita al di fuori del corpo della donna con conseguente formazione dell'embrione e il successivo trasferimento in utero. Questa tecnica si divide in quattro fasi:
  • induzione farmacologica dell'ovulazione multipla
  • prelievo degli ovociti (pick-up)
  • inseminazione e fecondazione
  • trasferimento dei preembrioni in utero (transfer)

       ​Induzione farmacologica: alla paziente vengono somministrati farmaci in varie combinazioni tra loro che stimolano l'ovaio. Questi permettono di facilitare la crescita e la maturazione di numerosi follicoli e di controllare il momento dell'ovulazione, in modo che sia possibile prelevare gli ovociti prima della loro spontanea fuoriuscita dai follicoli. Quando i follicoli raggiungono il diametro ottimale, alla paziente viene somministrato un farmaco (hCG) che provoca l'ovulazione ed il prelievo degli ovociti viene programmato circa 34-36 ore dopo, vale a dire poco prima di quello che sarebbe lo "scoppio" spontaneo dei follicoli. Il monitoraggio dei follicoli avviene generalmente a giorni alterni e viene eseguito con sonda vaginale a vescica vuota.

Le fasi dell Fivet
       ​Prelievo degli ovociti: di norma avviene mediante puntura ed aspirazione dei follicoli per via vaginale sotto controllo ecografico. Dopo il prelievo, la paziente rimane in osservazione 2-3 ore e poi viene dimessa.
       ​Inseminazione e fecondazione: gli ovociti appena prelevati vengono esaminati per la valutazione del grado di maturità e trasferiti per 2-3 ore in uno speciale incubatore a 37°C. Poi vengono inseminati: in ogni capsula contenente un ovocita viene immesso un determinato numero di spermatozoi preventivamente preparati. Avviene così la fecondazione sempre in incubatore, a 18 ore circa dall'inseminazione. Dopo 12 ore, l'ovocita fertilizzato comincia a dividersi in due cellule e dopo 48 ore dal prelievo l'embrione, che di norma è di 4-8 cellule, è pronto per essere trasferito nell'utero.
Картинки по запросу fecondazione in vitro
       ​Trasferimento dell'embrione: è una procedura molto semplice, viene fatta in ambulatorio e non richiede analgesia. Da uno a tre embrioni, sospesi in una goccia di medium di coltura, sono aspirati in un sottile catetere. Questo viene quindi delicatamente inserito nell'utero e i pre-embrioni sono posizionati in cavità uterina. Il procedimento richiede in tutto 10-15 minuti, dopodiché la paziente rimane a riposo per alcune ore.
       ​In funzione del numero e della qualità degli embrioni, i medici possono decidere di trasferire una blastocisti, che è l'embrione dopo 5 giorni dalla fecondazione.

       ​Una Fivet può anche avvenire con gameti (spermatozoi o ovociti) o embrioni o ovociti precedentemente crioconservati e scongelati per effettuare quel ciclo di trattamento.

La ICSI
       ​La ICSI è l'iniezione intracitoplasmatica dello spermatozoo nell'ovocita e si struttura in quattro fasi praticamente identiche a quelle della FIVET. L'unico aspetto per cui differiscono è che nella ICSI la fecondazione non avviene da sola, per il semplice contatto delle uova con gli spermatozoi, ma grazie all'intervento del biologo stesso che sceglierà quindi accuratamente lo spermatozoo migliore dal punto di vista della mobilità e della morfologia (testa, collo e coda) da iniettare nell'ovocita attraverso un sottile ago.

       ​La fecondazione in vitro con l’ICSI, che è stata introdotta recentemente (1993), ha rivoluzionato i limiti imposti alle metodiche di PMA nei casi di fattore maschile grave o gravissimo. Infatti mentre la FIVET presuppone un numero minimo di spermatozoi, questa permette di effettuare un intervento di PMA avendo a disposizione anche un numero di spermatozoi bassissimo. La ICSI è consigliata in alcuni casi tra cui presenza di un basso numero di spermatozoi mobili, teratospermia grave (presenza di spermatozoi dalla forma anomala), compromessa capacità degli spermatozoi di legarsi all’ovocita e di penetrarlo, bassa quantità e qualità in caso di spermatozoi congelati, insuccesso ripetuto con altre tecniche di fecondazione in vitro e ostruzione irreparabile del tratto riproduttivo maschile.

       ​L'IMSI (Iniezione Intracitoplasmica di Spermatozoi Morfologicamente Selezionati)

 è una tecnica di secondo livello analoga alla ICSI, ma in grado di migliorare le possibilità di fecondazione, grazie a un’analisi morfologica degli spermatozoi e a una loro selezione effettuata con un microscopio ancora più potente.

Fonte https://www.alfemminile.com/concepimento/procreazione-assistita-s2476812.html

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