Insulino resistenza
Ovviamente tale profonda alterazione può accompagnarsi a disturbi del ciclo mestruale, come anovulazione, oligo-amenorrea o meno-metrorragie.
La grande maggioranza delle donne con segni di iperandrogenismo risulta affetta da sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
Prima di concentrarsi su come curare l’ovaio policistico bisogna sapere che è responsabile di oltre l’80% di casi di iperandrogenismo. Non si tratta solo di una micropolicistosi ovarica, ma anche di iperandrogenismo clinico e oligo-anovulazione.
Irsutismo e iperandrogenismo idiopatico rappresentano circa il 15%: segni clinici di iperandrogenismo, non associati a disturbi del ciclo mestruale e a una morfologia ecografica dell’ovaio alterata, e senza o con, rispettivamente, alterazioni degli androgeni circolanti.
L’irsutismo idiopatico può essere causato da aumentata attività cutanea enzimatica, che attiva il testosterone nei follicoli piliferi, o da una aumentata sensibilità dei recettori degli androgeni.
Iperinsulinemia
Molto meno frequenti sono le altre condizioni, che devono essere altrettanto attentamente considerate. Ne è un esempio l’iperinsulinemia causata dalla resistenza insulinica sistemica. L’insulina incide in quanto appartiene a un gruppo di growth factors, comprendente: insulina, IGF-I, IGF-II, nerve growth factor e relaxina.
Insulina e IGF-I sono importanti regolatori della funzione ovarica e influenzano direttamente e indirettamente la steroidogenesi e lo stato androgenico. L’insulina agisce direttamente sulle cellule della teca ovarica, attivando l’enzima chiave nella sintesi degli androgeni. Essa inoltre potenzia la sintesi di androgeni indotta dall’ormone luteinizzante (LH).
L’insulina agisce anche indirettamente sopprimendo i livelli circolanti di SHBG, con conseguente aumento del testosterone libero e biodisponibile per i tessuti. Sembra che l’insulina agisca anche a livello ipotalamico modificando la secrezione pulsatile di LH, influenzando anche in questo modo la steroidogenesi gonadica.
Una insulinoresistenza non fa altro che accentuare i livelli circolanti di insulina- E tra gli effetti dell’insulina si annovera la stimolazione della produzione di androgeni.
Ovaio microcistico
Come accennato prima, le ovaie microcistiche sono caratteristiche di questa condizione. Va sempre eseguita l’ecografia ovarica, che va effettuata in fase follicolare, possibilmente per via trans-vaginale. Essa deve sempre comprendere la misura del volume ovarico e il conteggio del numero e delle dimensioni dei
follicoli presenti.
Se si individua un ovaio policistico si cura in prima istanza questa condizione e poi bisogna aspettarsi un miglioramento della condizione di iperandrogenismo (ammesso che questa sia la causa). Fondamentale è affidarsi ad un professionista che sappia come individuare e correggere tale squilibrio ormonale.
Fonte http://www.passionemamma.it/2018/01/iperandrogenismo/
Ovviamente tale profonda alterazione può accompagnarsi a disturbi del ciclo mestruale, come anovulazione, oligo-amenorrea o meno-metrorragie.
La grande maggioranza delle donne con segni di iperandrogenismo risulta affetta da sindrome dell’ovaio policistico (PCOS).
Prima di concentrarsi su come curare l’ovaio policistico bisogna sapere che è responsabile di oltre l’80% di casi di iperandrogenismo. Non si tratta solo di una micropolicistosi ovarica, ma anche di iperandrogenismo clinico e oligo-anovulazione.
Irsutismo e iperandrogenismo idiopatico rappresentano circa il 15%: segni clinici di iperandrogenismo, non associati a disturbi del ciclo mestruale e a una morfologia ecografica dell’ovaio alterata, e senza o con, rispettivamente, alterazioni degli androgeni circolanti.
L’irsutismo idiopatico può essere causato da aumentata attività cutanea enzimatica, che attiva il testosterone nei follicoli piliferi, o da una aumentata sensibilità dei recettori degli androgeni.
Iperinsulinemia
Molto meno frequenti sono le altre condizioni, che devono essere altrettanto attentamente considerate. Ne è un esempio l’iperinsulinemia causata dalla resistenza insulinica sistemica. L’insulina incide in quanto appartiene a un gruppo di growth factors, comprendente: insulina, IGF-I, IGF-II, nerve growth factor e relaxina.
Insulina e IGF-I sono importanti regolatori della funzione ovarica e influenzano direttamente e indirettamente la steroidogenesi e lo stato androgenico. L’insulina agisce direttamente sulle cellule della teca ovarica, attivando l’enzima chiave nella sintesi degli androgeni. Essa inoltre potenzia la sintesi di androgeni indotta dall’ormone luteinizzante (LH).
L’insulina agisce anche indirettamente sopprimendo i livelli circolanti di SHBG, con conseguente aumento del testosterone libero e biodisponibile per i tessuti. Sembra che l’insulina agisca anche a livello ipotalamico modificando la secrezione pulsatile di LH, influenzando anche in questo modo la steroidogenesi gonadica.
Una insulinoresistenza non fa altro che accentuare i livelli circolanti di insulina- E tra gli effetti dell’insulina si annovera la stimolazione della produzione di androgeni.
Ovaio microcistico
Come accennato prima, le ovaie microcistiche sono caratteristiche di questa condizione. Va sempre eseguita l’ecografia ovarica, che va effettuata in fase follicolare, possibilmente per via trans-vaginale. Essa deve sempre comprendere la misura del volume ovarico e il conteggio del numero e delle dimensioni dei
follicoli presenti.
Se si individua un ovaio policistico si cura in prima istanza questa condizione e poi bisogna aspettarsi un miglioramento della condizione di iperandrogenismo (ammesso che questa sia la causa). Fondamentale è affidarsi ad un professionista che sappia come individuare e correggere tale squilibrio ormonale.
Fonte http://www.passionemamma.it/2018/01/iperandrogenismo/
Nessun commento:
Posta un commento