E’ stata poi proposta da Hyman una definizione più recente di colica, che viene considerata tale nel caso in cui un neonato altrimenti sano pianga costantemente durante la serata, all’incirca alla stessa ora del giorno, per almeno 1 settimana. Un lattante con coliche presenta poi altri sintomi frequentemente associati a pianto inconsolabile. Tra questi vi sono irritabilità, agitazione motoria, viso arrossato e vampate di calore, distensione addominale, flessione delle gambe, pugni stretti, calci, eruttazione, inarcatura della schiena, pianto che tende a modificarsi nei toni e divenire più acuto ed altre generiche manifestazioni di dolore.
Proprio in virtù di questo quadro, si tratta di una condizione che pone il genitore in una condizione di forte ansia, specialmente per via del fatto che si presenta quasi ogni giorno; fortunatamente, il problema della colica non è destinato a durare a lungo in quanto prende inizio solitamente intorno alle due settimane di vita, per poi vedere un notevole miglioramento a partire dal quarto mese. Molte ricerche scientifiche hanno nel tempo indagato l’efficacia di alcuni interventi comportamentali nel ridurre i sintomi delle coliche: tra gli interventi che non hanno prodotto cambiamenti significativi…
Proprio in virtù di questo quadro, si tratta di una condizione che pone il genitore in una condizione di forte ansia, specialmente per via del fatto che si presenta quasi ogni giorno; fortunatamente, il problema della colica non è destinato a durare a lungo in quanto prende inizio solitamente intorno alle due settimane di vita, per poi vedere un notevole miglioramento a partire dal quarto mese. Molte ricerche scientifiche hanno nel tempo indagato l’efficacia di alcuni interventi comportamentali nel ridurre i sintomi delle coliche: tra gli interventi che non hanno prodotto cambiamenti significativi…
Molte ricerche scientifiche hanno nel tempo indagato l’efficacia di alcuni interventi comportamentali nel ridurre i sintomi delle coliche: tra gli interventi che non hanno prodotto cambiamenti significativi anche per via della scarsa qualità degli studi, si annoverano l’aumentato tempo di tenuta in braccio del piccolo, il simulatore di viaggio in macchina ed il counselling focalizzato sui genitori.
Invece, gli interventi comportamentali che paiono avere una modesta ma pur sempre presente efficacia sono state la riduzione delle stimolazioni (intesa come il ridurre i colpetti, i sollevamenti, i movimenti a scatto sui piccoli) ed il migliorare la responsività dei genitori.
Il miglioramento della responsività dei genitori è avvenuto effettuando un counselling mirato che ha compreso consigli su come rispondere al pianto del bambino, ad esempio mediante l’alimentazione, il contenimento fisico, l’offerta di giochi, la stimolazione esterna o il metterlo nel lettino.
I risultati del trial hanno mostrato che l’aumento nel genitore della comprensione delle possibili esigenze specifiche del bambino si è dimostrato più efficace nel diminuire i sintomi colici rispetto al cambiare dieta, offrendo un latte ipoallergenico: i lattanti dei genitori che avevano ricevuto il counselling piangevano in media 2,1 ore in meno al giorno.
Ne deriva che è sicuramente utile incentivare la reattività dei genitori nel cercare una possibile soluzione a questo problema, ma con l’esplicita raccomandazione di tutelarsi dall’esaurimento e di saper riconoscere quando avvertono il bisogno di “staccare la spina” e lasciare il loro bambino alle cure di persone fidate, ove necessario. Infatti, purtroppo, gli episodi di pianto incontrollabile ripetuto generano grande frustrazione nel genitore che si prende cura nel neonato, ma nessuna donna deve ritenere di essere una cattiva madre se avverte il desiderio di allontanarsi per qualche minuto o per qualche ora.
Il pianto straziante del proprio figlio crea una lacerazione interiore, un’angoscia senza misura che rende difficile sia tentare invano di calmarlo sia allontanarsi da lui: allora, che siano pochi minuti o qualche ora, che sia il papà, la zia, uno dei nonni o un’ostetrica, quando si arriva all’esasperazione è bene cercare una rassicurazione ed un aiuto in coloro che possono offrircelo.
Anche questa raccomandazione può in un certo senso rappresentare una strategia comportamentale, indispensabile per poter ripartire più forti di prima.
Fonti Bibliografiche
- Looking for new treatments of Infantile Colic.
- L’efficacia degli interventi nelle coliche del lattante PDF
- LINEE GUIDA Il pianto “eccessivo” nei primi quattro mesi di vita PDF
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