martedì 11 aprile 2017

Cosa fare nei primi mesi di gravidanza

Primi mesi di gravidanza

       La gravidanza non è una malattia e, se non si hanno particolari problemi di salute, si può vivere tranquillamente senza modificare più di tanto le proprie abitudini. Nei primi mesi di gravidanza, però, soprattutto alla prima esperienza, sono molti i dubbi e le paure che sorgono nella mente delle donne. Ed è vero che i primi mesi di gravidanza sono quelli più delicati. L'ovulo fecondato al momento del concepimento si deve annidare nell'utero e bisogna aspettare almeno 8/9 settimane per riuscire a sentire il battito del bambino (uno dei momenti più emozionanti, in cui, per la prima volta, la futura mamma si rende conto veramente che una nuova vita sta crescendo dentro di lei).
       Durante i primi mesi di gravidanza in generale è utile seguire qualche precauzione in più, non stancarsi troppo ed "ascoltare" il proprio corpo. Appena il test è positivo, è sempre bene chiamare il ginecologo per programmare le prime visite o le prime analisi da fare. Alcuni ginecologi, prima di effettuare una visita di controllo, richiedono le analisi delle beta, da fare 2 volte a distanza di una settimana l'una dall'altra. Altri fissano subito la prima visita di controllo per vedere se c'è la camera gestazionale con una ecografia. Vediamo insieme tutto quello che è utile sapere sui primi mesi di gravidanza.

Sintomi dei primi mesi 

       I sintomi dei primi mesi di gravidanza possono essere molto simili a quelli della sindrome premestruale. E' per questo che molte donne all'inizio non li notano e pensano soltanto che il ciclo stia per arrivare. Solo con il ritardo del ciclo si comincia a pensare ad una possibile gravidanza ed arriva il momento di fare il test. I sintomi più frequenti dei primi mesi di gravidanza sono vari, ma non tutte le donne li avvertono nella stessa misura: tensione al seno, maggiore sensibilità agli odori, nausee, stanchezza e sonnolenza, lievi perdite (ci possono essere anche le perdite da impianto), maggiore appetito, sensazione di gonfiore, dolori al basso ventre e stimolo a fare pipì. Se avvertite particolari malesseri e non sapete come comportarvi, chiamate sempre il ginecologo per avere un consiglio medico adatto.

Precauzioni

/pictures/2016/07/28/cosa-fare-nei-primi-mesi-di-gravidanza-2282323840[2022]x[844]780x325.jpeg       Circa il 15% delle gravidanze si interrompe nelle prime 12 settimane. I primi 3 mesi di gravidanza, infatti, sono i più delicati. Per questo molte donne preferiscono non annunciare la gravidanza prima della fine del terzo mese, quando saranno sicure che l'ovulo fecondato si sia impiantato bene e la gravidanza si sia avviata senza problemi. Nei primi mesi di gravidanza si possono seguire alcune precauzioni in più per scongiurare il rischio di un aborto. E' sempre bene seguire i consigli del ginecologo, soprattutto se ci sono dei problemi che potrebbero mettere a rischio il buon andamento della gravidanza. In assenza di particolari problemi, basta un po' di buon senso: evitare fumo e alcolici, evitare i farmaci (a meno che non siano stati prescritti dal medico, informato sullo stato di gravidanza), seguire una alimentazione sana, riposarsi ed imparare ad ascoltare i bisogni del proprio corpo.

Dolori dei primi mesi di gravidanza

       I dolori al basso ventre sono uno dei sintomi della gravidanza. In genere sono dovuti alla presenza del corpo luteo, una ghiandola che produce progesterone, che in caso di fecondazione continua a produrre l'ormone e può causare questi dolori. Nei primi mesi di gravidanza si possono quindi provare questo tipo di dolori: tensione al basso ventre, spasmi, sensazioni di fastidio e peso. Stessi dolori che si possono provare durante il ciclo mestruale. In genere si tratta didolori normali ed assolutamente fisiologici. Sono infatti legati anche ai cambiamenti che il corpo della donna deve affrontare (internamente) per permettere all'utero di crescere, mese dopo mese. Se però persistono o sono accompagnati da perdite ematiche, è sempre meglio consultare il ginecologo.

Lavoro

       Il congedo di maternità obbligatorio prevede 5 mesi di astensione dal lavoro: 2 mesi prima del parto e 3 mesi dopo (oppure 1 mese prima e 4 dopo se si usufruisce della flessibilità della maternità). Ma nei primi 3 mesi? Durante i mesi considerati più delicati si può lavorare? In linea di massima, se non si fa un lavoro considerato a rischio e non ci sono minacce di aborto (per cui il ginecologo prevede un periodo di riposo assoluto), si può continuare a lavorare dopo aver scoperto di essere in dolce attesa. Se si fa un lavoro sedentario, bisogna ricordarsi di alzarsi e camminare ogni 2/3 ore. Sarebbe utile anche avvisare il datore di lavoro nel momento in cui si scopre di essere incinta, in modo che possa organizzarsi per quando vi asterrete dal lavoro.

Cosa mangiare nei primi mesi di gravidanza

       Assolutamente da ricordare: in gravidanza non si deve mangiare per due, come dicevano le nostre nonne. Per tutta la gravidanza, non sono nei primi mesi, è bene seguire una alimentazione sana (da continuare anche durante l'allattamento). Se si parte da una situazione di sovrappeso, probabilmente il ginecologo consiglierà di seguire una dieta, per non prendere troppo peso. Seguire una alimentazione corretta è molto importante anche per garantire il normale accrescimento del feto. E' bene fare pasti piccoli e frequenti (utile anche per contrastare la nausea dei primi mesi). Meglio aumentare la quantità giornaliera di verdure e limitare dolci e carboidrati (per cercare di evitare l'insorgenza di problemi come il diabete gestazionale). Le uova si possono mangiare solo cotte (niente uova strapazzate o dolci con uova crude). Se non si è immuni alla toxoplasmosi, si dovranno seguire alcuni accorgimenti in più: evitare di mangiare i salumi (ad eccezione di prosciutto cotto e mortadella), carne al sangue o poco cotta, pesce crudo e verdure non cotte (a meno che non siano state lavate molto bene).

Perdite 

       Nel corso del primo mese di gravidanza, prima del ritardo del ciclo, si possono verificare lievi perdite. Spesso di tratta di perdite da impianto, che sono causate dall'annidamento dell'embrione nell'utero e durano uno o due giorni. Le perdite ematiche nei primi mesi di gravidanza sono molto frequenti e possono far spaventare le mamme in attesa. Spesso non sono preoccupanti e passano da sole. Possono essere causate da un incompleto accollamento del sacco embrionale alla parete interna dell’utero. L'aderenza incompleta tra i due tessuti può provocare la rottura di piccoli vasi e quindi il sanguinamento. Se si hanno perdite di colore rosso vivo, accompagnate da dolori addominali, è meglio andare subito dal medico per assicurarsi che non sia un aborto o un distacco di placenta. In ogni caso, se si hanno perdite di sangue, è sempre bene consultare il ginecologo per accertarsi se siano perdite normali o il sintomo di un problema più grave.
Fonte http://www.pianetamamma.it/gravidanza/corpo-che-cambia/primi-mesi-di-gravidanza.html

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