Igiene del neonato
Quando nasce un bambino la mamma e la famiglia vanno in fibrillazione, non sanno cosa e come fare con quel piccolo esserino che appare indifeso e che sa solo piangere. Tra le prime domande poste a un pediatra c'è quella relativa all'igiene del neonato.
Per prima cosa diciamo che il bambino è dotato naturalmente di suoi propri meccanismi di difesa immunitaria e di anticorpi che gli consentono di adattarsi velocemente all’ambiente esterno e in grado di raggiungere un equilibrio, seppur delicato e talvolta fragile, tra i suoi poteri di difesa interni e i tanti microrganismi dell’ambiente. Ogni genitore, proprio per l’impatto che il neonato ha con l’ambiente, si è sempre preoccupato e anche oggi si preoccupa di ridurre i rischi di una contaminazione e infezione adottando delle norme igieniche di protezione per salvaguardare la salute del nuovo nato.
Nel corso degli anni abbiamo assistito a una miglioria graduale e costante delle misure di garanzia sia dell’igiene, sia della sicurezza ambientale contribuendo a una netta riduzione del rischio di infezioni nei neonati, ma questo risultato non dispensa i genitori dal seguire alcune regole fondamentali d’igiene.
Igiene neonato nei primi giorni
Il bimbo nasce sterile, la cute del piccolo per nove mesi è stata ricoperta dalla vernice caseosa che l’ha protetta. La trasmissione di microrganismi responsabili delle infezioni neonatali, successive ai primissimi giorni di vita, avviene per lo più attraverso le mani, il respiro e il contatto di corpi estranei con la pelle o le mucose del piccolo e in questo contesto, rivestono grande importanza alcune semplici regole di igiene:
Lavare e detergere il bambino
Dopo la dimissione, soprattutto dopo il distacco definitivo del cordone ombelicale, che comunque non costituisce di per se stesso un ostacolo all’immersione del bambino in acqua, il piccolo fa il bagnetto a seconda delle scelte dei genitori, delle loro abitudini e motivazioni di varia natura. Lo scopo del bagno è, oltre alla pulizia, attivare la circolazione sanguigna della pelle e la traspirazione. Ne consegue che non è assolutamente indispensabile applicare creme o latte idratante sulla pelle del bambino dopo il bagno, mentre risulta utile l’applicazione di una crema o pasta sul sederino per proteggerlo dalle irritazioni di feci e urine. L’uso del borotalco è bandito da anni in quanto pericoloso e in alcuni paesi è chiaramente indicata sulle confezioni la sua pericolosità nella prima infanzia, perché può essere inalato dal bambino se cosparso in quantità abbondante sul torace e sugli arti superiori o, peggio, aspirato direttamente dal contenitore, se il piccolo utilizza contenitore e polvere come gioco.
L’alternativa al bagno è l’uso di spugnature con acqua a temperatura adeguata, almeno nei primi giorni dopo la nascita. L’acqua e il sapone possono essere sostituiti da latte detergente o da altri prodotti dell’ampia gamma di offerte destinate a queste età. Se notiamo che il bambino vive il bagnetto come un momento di tensione o di disagio si dirada la frequenza, ma lo si deterge adeguatamente evitando o limitando la fase di immersione. Ricordiamo che le spugne e le manopole per la pulizia del bebè sono un ricettacolo di batteri e quindi vanno adeguatamente pulite e meglio ancora sterilizzate anche giornalmente, a seconda dell’uso fatto.
Il bagnetto del neonato
La pratica del bagnetto, dopo i primi giorni del rientro a casa, può essere seguita da un leggero massaggio, che, se gradito dal piccolo, induce rilassamento e predispone al sonno. Il piccolo quando lo laviamo può gradire molto che gli parliamo o gli offriamo dei giochini per far sì che questo momento sia particolarmente piacevole e se notiamo che si diverte a contatto con l’acqua, è giusto prolungare questo momento ludico, se al contrario piange, si irrigidisce e protesta, non vuol dire che non ama l’acqua, bensì che avverte temperatura o schizzi, insicurezza da parte di chi lo sostiene, ecc. elementi di disagio.
In questo caso bisogna cercare di comprendere le ragioni di questo disagio e dopo qualche giorno provare a rifare il bagnetto. Se l’estate è molto calda spugnature fresche o ripetute immersioni in acqua tiepida, sono allevianti la calura e rilassanti; se il bambino dimostra gradimento per il bagnetto, che rappresenta un momento felice, quasi un gioco, non vi è alcuna controindicazione nel lavarlo nella vaschetta da bagno quotidianamente.
Come fare il bagnetto al bambino
Ogni bimbo manifesta la sua personale reazione al bagnetto, ecco alcuni suggerimenti:
Come pulire le orecchie ai neonati
La pulizia dell’orecchio del neonato si limita al padiglione esterno e all’accesso del condotto uditivo, ricordandosi di non utilizzare cotone idrofilo (cotton-fiock) o altro materiale estraneo all’interno del condotto, in quanto il piccolo, reagendo a stimoli dolorosi o fastidiosi, potrebbe improvvisamente effettuare bruschi movimenti del capo con conseguenti lesioni del timpano.
Come si pulisce il naso
Anche per la pulizia interna del naso non si usano oggetti estranei, ma l’instillazione di qualche goccia di acqua, di soluzione fisiologica o isotonica di bicarbonato, per migliorare la fluidificazione del muco e per favorirne la rimozione, e per facilitare l’asportazione gli aspiratori nasali.
Quando si tagliano le unghie
Dopo il bagnetto, si possono tagliare le unghie del piccolo (che si saranno ammorbidite con l’acqua) utilizzando forbicine a punta arrotondata: il profilo delle unghie delle mani segue la curvatura del polpastrello delle dita, mentre quello dei piedi è più lineare, conservando l’angolatura alle estremità.
Il cambio del pannolino
Nei primi giorni dopo la nascita il bambino viene generalmente cambiato e lavato molto spesso, in rapporto alla frequenza dei suoi bisogni.
La scelta di preferire l’uso di salviettine predisposte per la pulizia del bambino al momento del cambio di pannolino è lasciata ai genitori, l’offerta del commercio è veramente ampia, ma si consiglia di previlegiare, almeno nei primi tempi, l’acqua o i prodotti che non contengono essenze profumate, ma solo emulsioni leggere che non ungono la cute.
Congiuntivite neonatale: prevenzione e cura
Alla nascita, a tutti i neonati vengono instillate negli occhi delle soluzioni antisettiche o antibiotiche, come pratica di prevenzione dell’infezione congiuntivale. Tuttavia a distanza di qualche giorno dalla nascita, alcuni neonati possono presentare una secrezione oculare che ostacola la normale apertura delle palpebre. Questo fenomeno, denominato congiuntivite neonatale può coinvolgere un solo occhio, ma più frequentemente tutti e due gli occhi. L’evento non deve preoccupare eccessivamente il genitore; si tratta, infatti, di una banale congestione della mucosa nasale o di un ostacolo nel deflusso delle lacrime con conseguente infiammazione e produzione di secrezione.
Questo piccolo inconveniente, però, potrebbe ripresentarsi anche nei primi mesi e scomparire con la crescita del bambino (lo sviluppo della parte centrale del volto). Pertanto è raro dovere far ricorso all’oculista o all’otorinolaringoiatra per curare questa congiuntivite. Questa lieve infezione, che nel piccolo neonato può presentarsi a qualunque ora, nel bambino più grandicello compare per lo più al suo risveglio al mattino.
È sufficiente detergere delicatamente l’occhio dalle secrezioni ed effettuare un leggero massaggio della palpebra inferiore verso la radice del naso. In questo modo si potrà osservare la regressione di questo banale evento in poco tempo. Se, invece, il fenomeno non regredisce, dopo la detersione accurata, nel volgere di 12-24 ore, oppure si è in presenza di un importante arrossamento delle palpebre, soprattutto se accompagnato da rialzo della temperatura corporea, è comunque necessario consultare con tempestività il pediatra o l’oculista.
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