A una prima lettura, le donne che hanno vissuto l’esperienza, come molti ginecologi, potrebbero strabuzzare gli occhi. Quale collegamento sarebbe mai ipotizzabile tra la musica techno e la buona riuscita di una procedura di fecondazione assistita? Nessuno, in apparenza. Eppure un gruppo di ricercatori della clinica «Altravita» di Mosca ha dimostrato quel che di primo acchito sembrerebbe privo di fondamento. Ascoltare per un giorno musica techno accrescerebbe le probabilità di veder procedere verso il lieto fine una procedura di fecondazione in vitro. Il merito sarebbe da ascrivere alle «vibrazioni dal tono basso e ripetitivo», riprendendo le dichiarazioni rese del ricercatore Alex Biryukov al quotidiano britannico «Telegraph», che caratterizzano un genere musicale finora noto più nelle discoteche, che nei laboratori di ricerca e nei reparti ospedalieri.
Il contributo della musica techno
Le vibrazioni della musica come quelle del grembo materno
L’ipotesi, per quanto affascinante, necessita di ulteriori conferme. Ma secondo Dagan Wells, direttore del laboratorio di diagnosi genetica preimpianto all’Università di Oxford, «è possibile che le vibrazioni agevolino la fecondazione, poiché creano delle condizioni simili a quelle che si verificano nel grembo materno subito dopo il concepimento». In questo modo, secondo l’esperto, la musica techno contribuirebbe a una migliore circolazione dei nutrienti e all’escrezione di sostanze chimiche potenzialmente dannose e in grado di compromettere la fecondazione.
Fonte http://www.lastampa.it/2017/01/17/societa/la-musica-techno-aumenterebbe-le-possibilit-di-sopravvivenza-di-embrioni-fecondati-in-vitro-zQoI50TacUQCysDMoSEWCJ/pagina.html
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