sabato 14 gennaio 2017

Il fumo in gravidanza: danno per il cuore del feto

        Secondo Patrick Sullivan, che ha coordinato lo studio, i danni al feto sono direttamente proporzionali al numero di sigarette fumate dalla madre, in particolar modo se quest’ultima ha superato i 35 anni di età. Uno studio analogo, condotto presso l’ Università dell’Arkansas, dell’Iowa e dello Utah in sinergia con il National Centre on Birth Defects and Developmental Disabilities di Atlanta, e pubblicato sulla prestigiosa rivista Pediatric, arriva alle medesime conclusioni: il fumo in gravidanza rappresenta una minaccia per il cuore del bambino. Anche questa ricerca, infatti , dopo aver messo a confronto un elevato numero di neonati sani e di altri affetti da vizi cardiaci, ha trovato una relazione inconfutabile tra la presenza della patologia del piccolo e il fumo della madre durante il primo trimestre di gravidanza.
fumo          Inoltre, lo studio ha anche evidenziato che i bambini sofferenti di patologie cardiache congenite spesso erano nati prematuramente e con un basso peso al momento della nascita. Anche in questo caso i difetti ostruttivi del lato destro del cuore e le anomalie del setto cardiaco si sono dimostrati direttamente proporzionali al numero di sigarette fumate durante i primi 3 mesi di gestazione. E’ stato anche dimostrato come altri fattori, quali alcool, appartenenza a diverse etnie, età materna o assunzione di vitamine non influenzasse minimamente l’associazione fra fumo in gravidanza e problemi cardiaci del bambino.

     Fonti - Study shows pregnant women still smoking, newborns at risk for heart defects - WHO recommendations for the prevention and management of tobacco use and second-hand smoke exposure in pregnancy 

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