venerdì 23 dicembre 2016

Sarà maschio o femmina? Ecco come scoprirlo

I vecchi miti sul sesso del nascituro

       I vecchi miti sul sesso del nascituro sono duri a morire: nonostante numerose ricerche abbiano smentito le superstizioni, ancor oggi nelle credenze popolari resistono molti dei “metodi divinatori” utilizzati per indovinare se il bebè sarà un maschietto o una femminuccia.
       Secondo queste credenze, ad esempio, se la pancia è a forma di palla si tratta di un maschio mentre è una femmina se sembra un anguria; fiocco azzurro se il pancione è basso e fiocco rosa se è alto; il nascituro è un maschietto anche se aumenta la peluria sul corpo della mamma mentre non c’è alcuna variazione se è una femminuccia; è femmina se durante il sonno si sognano maschi e viceversa.
       E ancora, è maschio se si ha voglia di sottaceti, carne e formaggi e femmina se il desiderio è rivolto a dolciumi e aranciata; il fiocco sarà azzurro se la mamma ha i piedi più freddi e rosa se non c’è stata variazione; maschio se la pelle è liscia e femmina se vengono i brufoli, maschietto se si dorme sul fianco sinistro e femminuccia se sul destro, maschio se il seno sinistro è più piccolo del destro e femmina in caso contrario… Insomma, tutto e il contrario di tutto.

Secondo uno studio canadese: dipende da dove si impianta il feto

       Qualche metodo meno empirico e più scientifico per capire quale sarà il sesso del bebè, però, esiste davvero. Anche se si tratta più che altro di un calcolo probabilistico, che quindi non è in grado di dare una certezza assoluta, per la quale sono necessari esami clinici. Secondo uno studio canadese del 2007, ad esempio, è sufficiente determinare in che posizione si impianta il feto: la ricerca, condotta dal dottor Saad Ramzi Ismail su 5.376 donne in un arco di 10 anni, ha stabilito che nel 97% dei casi se l’impianto avviene sulla parte destra dell’utero si tratta di un maschio, mentre le femmine si impiantano sulla sinistra. 

Altri studi: dipende dalla stagione, dalla temperatura, dal mestiere del papà...

maschio-o-femmina       Altri autorevoli studi, citati dalla rivista neozelandese OHbaby!, hanno invece dimostrato che in primavera nascono più femmine, mentre negli anni più caldi vengono al mondo più maschi; e ancora, che nei Paesi più vicini all’equatore nascono più femmine mentre i rapporti si invertono man mano che si sale verso i Poli; che gli uomini di colore diventano più facilmente padri di una femmina mentre gli asiatici hanno più probabilità di concepire un maschio; che i forti fumatori mettono al mondo più femmine. E, infine, che tra maratoneti, piloti di caccia, astronauti, contadini che usano pesticidi, carpentieri navali e lavoratori esposti ai metalli pesanti nascono più femmine, così come più femmine nascono nei periodi di crisi economica o di carestia e tra le madri che prima della gravidanza sono state vittime di eventi traumatici.
       In definitiva, secondo OH baby!, il tratto comune di tutte queste ricerche è che, mentre normalmente il tasso di natalità è di 100 femmine ogni 125 maschi, in presenza di condizioni ambientali difficili le proporzioni cambiano a favore del sesso debole: pochi soldi, poco cibo, stress e inquinamento (oltre a far diminuire il tasso generale di fertilità, che viene quindi compromesso) portano il rapporto a 100 femminucce ogni 105 maschi. La spiegazione è che il “sesso debole” è in realtà molto meno fragile quando si tratta di adattarsi a condizioni di vita difficili: le femmine, infatti, al momento del parto pesano mediamente 100 grammi meno dei maschi, e necessitano di meno nutrienti per restare in vita e per crescere in salute.

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