mercoledì 28 dicembre 2016

Maternità anticipata: quando e come richiederla

         La maternità anticipata può essere chiesta dalla gestante, per il periodo che precede l’interdizione obbligatoria dal lavoro, quando il medico accerta problematiche che richiedono un periodo di riposo, per scongiurare esiti nefasti della gestazione, o per gravi complicanze afferenti la gravidanza, o, ancora, in presenza di forme morbose che già affliggono la donna, ma aggravate dalla gestazione. Altra voce, prevista dalla legge, riguarda la maternità anticipata per lavoro a rischio: quando il luogo non è salubre mettendo a rischio la gravidanza stessa o la salute di mamma e bebè. Lo stesso dicasi per le mansioni di lavoro della donna: alzare pesi, lavorare in un ambiente con inquinamento acustico, o maneggiare sostanze tossiche sono elementi deterrenti per il binomio gravidanza e lavoro.
viaggio in gravidanza         Lavori a rischio in gravidanza: l’articolo 7 Dlg 151/2001 elenca dettagliatamente i lavori che danno diritto alla donna di essere spostata ad altre mansioni, affermando che là dove la lavoratrice sia adibita a mansioni inferiori a quelle abituali, ha diritto alla retribuzione corrispondente alle mansioni precedentemente svolte ed alla qualifica originale. Qualora la lavoratrice non possa essere spostata ad altre mansioni, il servizio ispettivo del Ministero del Lavoro, dispone l’interdizione dal lavoro fino al 7° mese di età del figlio.
         Domanda maternità anticipata: la gestante deve richiedere al proprio ginecologo il     certificato medico attestante lo stato di gravidanza e la data presunta del parto, per presentarlo al proprio datore di lavoro. Se questi non possa spostarla ad altra mansione, farà richiesta di interdizione dal lavoro all’ispettorato del lavoro. Nel caso di maternità anticipata gravidanza a rischio, quindi in tutti quelle situazioni in cui il medico accerta complicanze della gestazione, o precedenti forme morbose aggravate dalla gestazione, la lavoratrice deve inoltrare istanza alla Asl, competente per territorio, allegando il certificato medico attestante la gravidanza e la data presunta del parto, oltre al certificato medico attestante le problematiche afferenti la gestazione. Una copia della domanda deve essere presentata al datore di lavoro.
         Inps maternità on line: sul sito preposto possiamo facilmente scaricare i moduli per richiedere l’astensione per maternità. Il congedo di maternità obbligatoria è richiesto ed erogato dall’Inps. Il modulo, scaricabile on line, deve essere compilato in ogni sua parte e presentato presso lo sportello preposto, ma anche tramite patronato CAF. Se la lavoratrice ha un contratto da dipendente, il modulo insieme ad un documento d’identità e al certificato medico attestante la gravidanza fisiologica, permetterà alla lavoratrice di continuare il suo impegno professionale fino al 7°-8° mese di gestazione. Il congedo spetta a tutte le donne lavoratrici, autonome, dipendenti con alcune differenze: per le dipendenti il congedo è anticipato dal datore di lavoro; per le lavoratrici autonome viene erogato entro un anno dal parto, direttamente dall’Inps.
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         Retribuzione maternità anticipataChi paga la maternità? Per le lavoratrici dipendenti, la retribuzione è identica a quella concessa per la maternità obbligatoria, quindi verrà calcolata un’indennità giornaliera a carico dell’Inps pari all’80% della retribuzione media globale giornaliera del periodo di paga, precedente l’inizio del congedo. Per quanto concerne le quote afferenti il TFR e le ferie, queste restano a carico del datore di lavoro. La maternità anticipata è altresì concessa alle lavoratrici autonome iscritte all’Inps, madri biologiche, adottive o affidatarie, purchè in regola con il pagamento dei contributi.

Gravidanza a rischio

         Il certificato medico che diagnostica una gravidanza a rischio, presuppone la necessità per la donna di sottoporsi a maggiori controlli clinici, rispetto ad una gravidanza fisiologica, oltre che evitare situazioni di stress e lavoro, peggiorative per il suo stato di salute. Questo è il motivo per cui la gravidanza a rischio giustifica la voce interdizione anticipata di maternità. Quando si può parlare di gravidanza a rischio? In tutti i casi in cui il medico accerta una situazione di pericolo per la salute della donna e/o del suo bambino. La casistica comprende un elenco di voci che, a seconda del caso specifico, può subire delle variazioni. La presenza di diabete insulinico nella gestante, i sanguinamenti, i difetti di placentazione, una gravidanza gemellare, in quanto aumenta la probabilità di un parto pretermine, sono fattori indiscutibili, per ottenere la maternità anticipata.
maternità a rischio         La gestante inoltre, tutelata dalla legge, ha diritto a non essere licenziata. Tale divieto è applicabile dall’inizio della gravidanza, fino al compimento del primo compleanno del bebè, escluso il caso di licenziamento per giusta causa, o quello di cessazione dell’attività aziendale, o, ancora, nel caso di risoluzione del contratto di lavoro per scadenza del termine. In quest’ultimo caso, la lavoratrice può chiedere all’Inps, competente per territorio, l’indennità per maternità per il periodo di astensione obbligatoria, nel caso in cui la gestante entri nel periodo di astensione entro il 60° giorno dalla data di cessazione del contratto. Alla voce Inps maternità a rischio è possibile trovare il modulo maternità anticipata e l’iter da seguire.

Maternità facoltativa Inps

         La maternità facoltativa, o congedo parentale, è quel periodo di astensione dal lavoro, successivo alla maternità obbligatoria. Maternità facoltativa quanto dura? La mamma, con contratto di lavoratrice dipendente, ha diritto all’astensione dal lavoro per un periodo di 6 mesi, entro i primi 12 anni del figlio. Il Job Act ha prolungato questo periodo che prima terminava all’8° compleanno del bambino. Questo periodo può essere continuativo, oppure frazionato entro il termine stabilito dalla legge. La richiesta di maternità facoltativa deve essere presentata all’Inps, scaricando l’apposito modulo sul sito dell’Ente.
         Per quanto concerne la retribuzione, la legge prevede che, se si usufruisce del congedo entro il 6°anno del bambino, per un periodo massimo di sei mesi, la retribuzione sarà pari al 30% della retribuzione media giornaliera, calcolata in base alla retribuzione del mese precedente l’inizio del congedo. Dai 6 anni ed un giorno agli 8 anni del piccino, il congedo verrà retribuito al 30% solo se il reddito individuale del genitore sia indice di disagio economico. Dagli 8 ai 12 anni del figlio, non è prevista alcuna retribuzione, ma solo la possibilità di astenersi dal lavoro.
         Un’altra novità introdotta da Job Act, prevede la possibilità per la madre lavoratrice, di rientrare in maniera graduale a lavoro, “barattando” la maternità facoltativa con un part-time. Possibilità che darebbe a molte donne la possibilità di continuare a realizzarsi in ambito professionale, potendo dedicarsi, contemporaneamente, per mezza giornata alla famiglia.
Fonte http://www.passionemamma.it/2016/12/maternita-anticipata/

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