martedì 27 dicembre 2016

Fecondazione assistita fallita: 1 gravidanza su 3 è spontanea

        Come loro, tante coppie seguono lo stesso iter, con risultati alterni. Ci sono coppie in cui la fecondazione assistita porta agli esiti sperati e coppie in cui, invece, il lieto fine non si verifica. Fra queste ultime, si registra una notevole percentuale di gravidanze “spontanee” nei mesi immediatamente successivi all’interruzione delle terapie di fecondazione assistita. Il fenomeno è così frequente che la scienza ha indagato sul tema, arrivando nelle scorse settimane alla pubblicazione di un dossier sulla rivista Human Reproduction
        I ricercatori del Greenwich Nhs Trust, dell’Imperial College e del King’s College di Londra hanno seguito più di 400 coppie nel periodo dei 6 anni successivo al fallimento della procreazione medicalmente assistita. Ne è emerso che 3 coppie su 10 erano riuscite ad avere un figlio in maniera spontanea, con un picco nei primi due anni successivi all’interruzione delle terapie dell’87%.

Fecondazione assistita: una scelta anche senza patologie legate alla fertilità

fecondazione-assistita-fallita-1-gravidanza-su-tre-e-spontanea        I motivi, secondo gli esperti, di questi risultati non sono facili da individuare, anche se la teoria dominante va ricondotta alla “leggerezza” con cui molte coppie vengono indirizzate ad intraprendere percorsi di procreazione assistita, pur in assenza di patologie di sterilità così gravi.  
        Molto probabilmente, ad esempio, la sterilità delle coppie che poi, in maniera naturale, sono riuscite ad avere un bambino si può attribuire a una mancata ovulazione, a un motivo, quindi, non troppo grave per cui è ipotizzabile riuscire a ottenere una gravidanza anche in maniera spontanea. Non si potrebbe dire lo stesso in casi di sterilità più gravi, come una forte endometriosi, in cui la gravidanza spontanea è pressoché impossibile da raggiungere.

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