domenica 23 dicembre 2018

Lo stress della mamma modifica il cervello del feto

       Tutti sappiamo che durante la gravidanza la futura mamma dovrebbe fare di tutto per mantenersi in ottima forma e salute. E quando si parla di benessere si intende sia quello fisico che mentale. Non sempre, però, la vita che conduciamo di permette di stare tranquilli – anche se si è in dolce attesa. Ed è così che stress continui e ripetuti potrebbero portare il piccolo che si ha in grembo a subire alcune mutazioni non sempre gradite. Ecco la scoperta di uno studio presentato al Convegno della Società di neuroscienze a Boston.

Connessioni neurali
       Sappiamo che lo stato di salute della mamma influenza non di poco il benessere del nuovo nascituro. Gran parte della formazione del feto, infatti, dipende proprio dalle condizioni del momento. Ora i ricercatori hanno scoperto un’altra interessante relazione: lo stress di mamma modifica le connessioni neurali del bambino che nascerà. «Molte delle nostre mamme sono interessate a far parte di questa ricerca, non a causa delle preoccupazioni che hanno nella loro gravidanza, ma perché apprezzano l'accresciuta vulnerabilità della vita umana in erba, e questa è un'opportunità per aiutare altre donne che potrebbero non avere la stessa fortuna nelle loro circostanze».

 Cervello in mutazione
       La parte dello sviluppo principale del cervello di un individuo avviene proprio a livello fetale. Scansioni eseguite nell’utero materno, infatti, hanno dimostrato i vari cambiamenti che avvengono durante la primissima fase della vita. Tuttavia, pare che tale sviluppo sia intimamente collegato con lo stato d’animo della madre. Il suggerimento arriva da un recente studio condotto dai ricercatori della Wayne State University. «Da tempo si pensava che lo stress della mamma durante la gravidanza potesse essere impressa nel cervello del bambino in via di sviluppo», spiega Moriah Thomason della Wayne State University. «Nonostante la chiara importanza di questo lasso di tempo, attualmente possediamo pochissima comprensione di come le reti neurali funzionali si costruiscano durante questo prezioso tempo della vita umana, o qual è la rilevanza di questo per la salute umana e lo sviluppo futuro».

Le immagini parlano chiaro
Lo stress in gravidanza modifica il cervello del bambino       Se prima si trattava solo di un’ipotesi, ora grazie alle immagini ottenute dagli scienziati, si è potuto constatare come lo stress della mamma può avere un impatto negativo nello sviluppo cerebrale del feto. E tutto ciò avviene in maniera totalmente indipendente dalle influenze ambientali che intervengono dopo la nascita. Per ottenere tali immagini, gli scienziati hanno eseguito una risonanza magnetica tra la trentesima e la trentasettesima settimana, su 47 feti. «Il brivido maggiore è che abbiamo dimostrato ciò che è stato a lungo teorizzato, ma non ancora osservato in un essere umano, ovvero che lo stress di una madre durante la gravidanza si riflette nelle proprietà di connessione del cervello in via di sviluppo del bambino», continua Thomason. Dai risultati è emerso che il cervello non si sviluppa partendo da una sequenza da sistemi più semplici (visione, motricità ecc) a sistemi più complessi di alto livello, ma forse parte dalle prime aree che saranno più critiche nel superare i sistemi.

Cambia in caso di stress
       Sono stati proprio i dati ottenuti grazie alla risonanza magnetica a evidenziare come l’umore della madre modificava lo sviluppo del feto. Al momento è stato preso in esame solo il cervello ma non si può escludere che ci sia una relazione anche con altri organi. «La maggior parte dei cambiamenti dello sviluppo durante l'infanzia e l'adolescenza sono i cambiamenti nelle connessioni. Ci siamo concentrati principalmente sulle connessioni tra l'amigdala e la corteccia prefrontale a causa dei grandi cambiamenti che abbiamo osservato in tutta l'infanzia e l'adolescenza e il loro ruolo centrale nei comportamenti emotivi. Il cervello umano è progettato per imparare dall'ambiente, grazie al lungo periodo dell'infanzia e dell'adolescenza in cui gli esseri umani si divertono. Ciò che mi ha stupito di più del cervello in via di sviluppo è che non è semplicemente una versione immatura del cervello adulto, ma è invece progettato per collaborare con l'ecologia del caregiving atteso».

Cosa facciamo per i nostri figli?
       «Dobbiamo considerare il cervello in via di sviluppo nel contesto, pensando al ruolo dell'ambiente nel modellare il cervello. È un argomento che ci ispira a promuovere una crescita sana del cervello, a chiederci che cosa facciamo per i bambini in termini di stili di vita, nelle opportunità e nelle condizioni di apprendimento che creiamo per loro», concludono i ricercatori.

Fonte https://www.diariodelweb.it/salute/articolo/?nid=20180327-498574

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