mercoledì 26 dicembre 2018

Esami infertilità maschile: lo spermiogramma

        Quando si parla di infertilità si lega la causa, molto spesso, alla donna, alla sua scarsa fecondità o a problemi fisiologici legati al suo apparato genitale o ancora al suo livello ormonale non del tutto funzionale per sviluppare una gravidanza.
        Molte volte, invece, la causa potrebbe essere riconducibile a patologie maschili. Per scoprire l’origine vengono effettuati dei controlli appositi anche sull’uomo per valutare la sua capacità di fecondare o meno.

        Il primo esame consigliato è lo spermiogramma che analizza lo stato degli spermatozoi e la loro funzionalità nella fase di concepimento.

        L’esame viene effettuato raccogliendo lo sperma in un recipiente sterile, a seguito dell’atto di masturbazione dopo circa tre giorni di astinenza da rapporti sessuali. L’analisi è indolore e molto semplice. Il controllo dello sperma viene effettuato subito dopo il prelievo e per aver certezza del risultato ottenuto e confermare la sua validità, viene ripetuto a distanza di un mese.

        Lo spermiogramma esamina la consistenza dello sperma valutando il numero degli spermatozoi, la mobilità, la loro morfologia e la durata. Dall’analisi è possibile ottenere vari risultati riconducibili a
- completa assenza di spermatozoi (azoospermia);
- numero di spermatozoi minore di 30 milioni per ml (oligospermia- ricordiamo che lo sperma può contenere dai 20 ai 200 milioni di spermatozoi per millimetro cubo);
- spermatozoi non del tutto mobili (astenospermia);
- elevato numero di spermatozoi anomali (teratospermia).

Quando di parla di patologia vera e propria da infertilità maschile?
        Se l’esito dello spermiogramma si ripropone con lo stesso risultato per almeno due/tre volte, questo va a confermare la presenza di infertilità maschile. Se vengono a verificarsi in contemporanea oligospermia, astenospermia e teratospermia, si parla di oligoastenoteratospermia e la capacità di fecondare dell’uomo sarà molto ma molto bassa, se non quasi inesistente.

Картинки по запросу Esami infertilità maschile: lo spermiogramma        Possiamo comprendere l’entità della cosa se pensiamo che di tutti gli spermatozoi che penetrano nella vagina della donna al momento dell’eiaculazione, solo uno riuscirà a penetrare la membrana, ad incontrare l’ovulo maturo e a fecondarlo.
        Ma non si esclude comunque che possa svilupparsi una gravidanza. Resta al medico specialista capire e far agire per risolvere il problema.

        I valori normali, perché lo sperma possa essere considerato ottimo e funzionale, sono:
il volume, che dovrebbe essere superiore o uguale a 2 ml con un ph compreso tra 7.2 e 8
la concentrazione degli spermatozoi dovrebbe essere tra i 50 e i 180 milioni per ml con mobilità superiore o uguale al 50% subito dopo all’eiaculazione.

Ovviamente vengono valutati anche altri parametri, ma questi sono i più importanti.

        Le cause di infertilità maschile possono essere legate a sbalzi ormonali, o meglio a deficit ormonali dell’ipofisi che alterano la spermatogenesi; a infezioni delle parti delicate maschili come la prostata, i testicoli o contratte attraverso agenti patogeni; a motivi genetici a carico dei cromosomi stessi o dei geni, o anche a causa di fibrosi cistica.
        Un’altra causa d’infertilità maschile potrebbe essere il varicocele, una patologia a carico delle vene dei funicoli spermatici che inducono una produzione di spermatozoi inferiore alla normale formazione.

Fonte articolo: fertilità.org

Nessun commento:

Posta un commento