sabato 14 luglio 2018

Ibuprofene in gravidanza, rischio di infertilità per le figlie

Ibuprofene in gravidanza, rischio di infertilità per le figlie        È usato da molte persone, anche dalle donne in gravidanza. Si tratta dell'ibuprofene, il principio attivo che agisce come analgesico e antinfiammatorio, ad esempio per cefalea ed emicrania. Attenzione però, la sua prolungata assunzione - in particolare nei primi tre mesi di gravidanza - può mettere a rischio la fertilità dei feti femminili. Uno studio pubblicato sulla rivista Human Reproduction, infatti, suggerisce che l'ibuprofene provochi effetti dannosi sulle cellule germinali femminili del feto. In particolare, riducendo la scorta ovarica, con ripercussioni negative dunque sulla futura fertilità della nascitura: "Sappiamo che i tassi di fertilità sono diminuiti negli ultimi anni, e in sostanza stiamo cercando una potenziale spiegazione", spiega Rod Mitchell, coautore della ricerca. "Poiché si tratta di un declino relativamente recente – continua - si ritiene che fattori ambientali, incluso l'uso di medicinali, oltre a fattori sociali, possano avere un ruolo importante".

L'ESPOSIZIONE PROLUNGATA
        Gli esperti hanno esaminato l'impatto dell'ibuprofene sullo sviluppo delle ovaie studiando campioni di tessuto ovarico prelevato da 185 feti umani all'età gestazione di 7-12 settimane. Nella prima fase dello studio, il team ha analizzato il sangue prelevato dal cordone ombelicale di 13 dei feti le cui madri avevano assunto ibuprofene nelle ore precedenti l'interruzione della gravidanza, per rivelare se la sostanza avesse effettivamente attraversato la barriera placentare. Per ciascuno dei 185 feti, il tessuto è stato quindi coltivato in molteplici condizioni: alcuni campioni non sono stati esposti a ibuprofene, mentre altri sono stati coltivati con varie concentrazioni del farmaco.

        Dopo 7 giorni, rispetto ai campioni non esposti all'ibuprofene, quelli immersi nell'analgesico (a una concentrazione pari a quella dei livelli effettivamente riscontrati nel cordone ombelicale) mostravano una riduzione di circa il 50% del numero di cellule ovariche e tra il 50 e il 75% in meno di cellule germinali. In questi campioni si è riscontrato un aumento della morte cellulare e un numero inferiore di cellule in grado di moltiplicarsi. Ulteriori esperimenti hanno evidenziato, inoltre, che il danno è osservabile già due giorni dopo l'esposizione all'ibuprofene per feti di età compresa tra 8 e 12 settimane e che dopo aver sospeso il trattamento è osservabile solo un recupero parziale dagli effetti dell'ibuprofene.
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FARMACI IN GRAVIDANZA
        Gli esperti avvertono comunque che la situazione nell'organismo umano potrebbe differire da quella del laboratorio. Le indicazioni per le donne incinte, quindi, non cambiano: possono assumere antidolorifici, ma solo quando necessario e alla dose più bassa, per il minor tempo possibile. Si consiglia inoltre di preferire il paracetamolo all'ibuprofene e di non assumere ibuprofene dopo le 30 settimane di gravidanza.

Fonte http://www.repubblica.it/salute/medicina/2018/02/02/news/ibuprofene_nel_primo_trimestre_di_gravidanza_potrebbe_ridurre_fertilita_del_feto-187884615/

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