giovedì 26 luglio 2018

Fecondazione in vitro, un selfie trova la donatrice di ovuli che assomiglia più ai genitori

      Volere un bambino che ci assomigli è il desiderio – talvolta inconscio – di chi diventa genitore. Ma se si è costretti a ricorrere alla fecondazione in vitro con l’ovulo di una donatrice, le cose si fanno ancora più complicate da questo punto di vista. Ora però la tecnologia di riconoscimento facciale sembra venire in aiuto, selezionando tra le donatrici quelle con i tratti fenotipici più simili ai futuri genitori. Il servizio è stato sviluppato da una delle principali banche di ovuli in Europa, la spagnola Ovobank, che assicura soddisfazione per i pazienti rispettando l’anonimato delle donatrici, come prescritto dalla legge.

      Succede anche nel caso delle adozioni. E non è egoismo o vanità: la somiglianza con il bambino spesso rende più facile ai neogenitori creare una relazione col figlio, soprattutto se manca quella genetica. E il senso della app Ovomatch, hanno spiegato i suoi ideatori al convegno annuale della Società europea di riproduzione umana e embriologia (Eshre), è proprio questo.

riconoscimento faccialeCome funziona?
      Ovomatch è un sistema di riconoscimento facciale basato su un algoritmo matematico collegato al database della banca di ovociti, aggiornato con le fotografie delle donatrici.

       Attraverso la app il paziente inserisce le proprie caratteristiche fisiche (etnia, gruppo sanguigno, altezza, colore dei capelli e degli occhi, ecc) e si scatta un selfie. Dopo una prima selezione sulla base di tratti come il gruppo sanguigno o incompatibilità genetiche (per esempio mutazioni che potrebbero dare luogo a patologie), l’algoritmo scansiona più punti facciali di donatori e pazienti, li confronta e trova nel database le candidate che più assomigliano ai pazienti in vista della fecondazione in vitro.

Fonte https://www.wired.it/scienza/medicina/2018/07/26/ovomatch-fecondazione-vitro-riconoscimento-facciale-donatrice/

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