venerdì 27 luglio 2018

Fertilità e tumori

Картинки по запросу Fertilità e tumori        Si tratta di una tematica molto delicata e complessa che merita, da parte degli specialisti
oncologi, particolare sensibilità, attenzione e competenza: al desiderio di maternità,
si contrappongono la difficile e dolorosa esperienza di una malattia che segna profondamente
la donna, la preoccupazione relativa alla prognosi oncologica e il timore di
possibili danni al feto quale conseguenza dei trattamenti antitumorali ricevuti prima
del concepimento. Ed è una tematica che sta sempre più emergendo per due motivi:

- l’età materna alla prima gravidanza si è progressivamente spostata in avanti;
- la diagnosi precoce e i successi terapeutici raggiunti grazie al continuo avanzamento

della ricerca hanno contributo a migliorare sensibilmente la prognosi oncologica delle
pazienti, incrementando in misura significativa il tasso di sopravvivenza.
        La chemioterapia prevede, infatti, l’impiego di farmaci “sistemici” che non colpiscono
cioè selettivamente le cellule tumorali, ma bersagliano anche i tessuti sani, tra cui
il tessuto ovarico. La tossicità dei chemioterapici a livello ovarico dipende da diversi
fattori, tra cui principalmente la tipologia del farmaco e l’età della paziente, e comporta
una riduzione della riserva ovarica.
        Esistono diverse strategie di preservazione della fertilità, tradizionali come il congelamento
di ovociti e di “nuova generazione” basate sulla protezione farmacologica delle ovaie.
        La scelta dipende da più fattori, quali le caratteristiche biologiche e la stadiazione del
tumore, la tipologia delle terapie anti-tumorali sistemiche prospettate, il tempo di attesa
disponibile prima di avviare le cure (le tecniche che prevedono stimolazione ovarica
possono essere prese in considerazione solo quando è possibile posticipare l’inizio
delle terapie anti-tumorali), l’età della paziente e la presenza di un partner.
• Il congelamento degli embrioni è la tecnica più efficace, ma in Italia è consentita solo
in casi limitati. Gli embrioni si ottengono mediante tecniche di fecondazione in vitro.
La procedura richiede la stimolazione ovarica in modo da poter raccogliere un certo
numero di ovociti da fecondare in vitro con gli spermatozoi.
Картинки по запросу Fertilità e tumori• Il congelamento degli ovociti prevede la necessità di effettuare preventivamente la
stimolazione ovarica. Gli ovociti ottenuti vengono prelevati con un piccolo intervento
chirurgico per via vaginale e poi conservati in modo tale che, quando la donna decide
successivamente di avere una gravidanza, l’ovocita viene scongelato e fertilizzato
in vitro con successivo trasferimento dell’embrione in utero.
• La tecnica farmacologica di protezione delle ovaie si basa sull’impiego di farmaci
che, somministrati prima e durante la chemioterapia, sono in grado di ridurne la
tossicità a livello delle ovaie “mettendole a riposo”.
• Il congelamento del tessuto ovarico è una tecnica ancora sperimentale; prevede il
prelievo di striscioline di tessuto ovarico mediante intervento chirurgico che sono
conservate fino a quando la paziente non sarà guarita e in grado di sottoporsi al
reimpianto.

        Su tutti questi aspetti la donna deve essere sempre correttamente informata in modo
da poter compiere con consapevolezza le proprie scelte.
        La sinergica collaborazione tra gli specialisti coinvolti, oncologo e ginecologo, è fondamentale
ai fini di una pianificazione personalizzata ed efficace delle terapie antitumorali
e delle strategie di preservazione della fertilità indicate per ogni specifico caso.
        I centri di Oncofertilità offrono accurato counselling multidisciplinare, prima dell’avviamento
del programma terapeutico anti-tumorale, su tutte le alternative terapeutiche
per preservare la fertilità e per ripristinarla dopo la remissione della patologia di base.

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