Ora lo studio condotto dai ricercatori della Johns Hopkins Bloomberg School of Public Health di Baltimora, USA, e pubblicato sulla rivista scientifica “Environmental Research” ha portato alla luce un risultato davvero inquietante: un prelievo di sangue su un bambino di cinque anni può portare a scoprire se la madre ha fumato durante la gravidanza.
La nicotina e le altre sostanze contenute nelle sigarette producono delle modificazioni molecolari che sono desumibili dall’analisi del sangue del bambino per moltissimo tempo subito dopo il parto. Come ha sostenuto la leader della ricerca made in Usa, Margaret Daniele Fallin, con un po’ di sangue la ricerca può darsi delle risposte che fino a qualche anno fa sembravano impossibili.
È già noto che il nostro corpo assorbe spesso determinate sostanze e le ritiene, per esempio, all’interno delle ossa (si pensi al piombo) ma i ricercatori sono rimasti molto stupiti di come addirittura il corpo di un feto possa assorbire e mantenere in circolo nel proprio corpo per anni queste sostanze.
Per giungere a questi risultati, il Dottor Fallin ed i suoi colleghi hanno studiato delle particolari molecole corporee, completando così uno studio di due anni prima nel quale dei ricercatori avevano scoperto la correlazione fra la quantità di un determinato marchio epigenetico nel corpo del bambino e la probabilità che la madre avesse fumato durante la gravidanza.
I ricercatori statunitensi hanno utilizzato, per svolgere lo studio, i campioni di sangue di 531 bambini in età prescolare provenienti da diversi paesi degli Stati Uniti d’America, e tutti accomunati dal fatto di avere madri che avevano fumato durante la gravidanza.
A distanza di cinque anni, il sangue dei bambini conteneva ancora la memoria del fatto che la madre avesse fumato, la cosiddetta Metilazione, ovvero un fattore epigenetico consistente nell’aggiunta di un gruppo metile ad un gene.
Lo studio in questione potrebbe avere una portata immensa per determinare tutte quelle cause di condizioni patologiche che il nostro corpo “memorizza” per anni.
I ricercatori statunitensi mirano soprattutto a scoprire, andando avanti nella ricerca, se questa firma molecolare sia in qualche modo correlabile con altre condizioni patologiche sviluppate in età adulta.
Fonte Smoking during pregnancy leaves a genetic mark imprinted in your baby’s blood ‘that’s still detectable 5 years later – and could be linked to autism
La nicotina e le altre sostanze contenute nelle sigarette producono delle modificazioni molecolari che sono desumibili dall’analisi del sangue del bambino per moltissimo tempo subito dopo il parto. Come ha sostenuto la leader della ricerca made in Usa, Margaret Daniele Fallin, con un po’ di sangue la ricerca può darsi delle risposte che fino a qualche anno fa sembravano impossibili.
È già noto che il nostro corpo assorbe spesso determinate sostanze e le ritiene, per esempio, all’interno delle ossa (si pensi al piombo) ma i ricercatori sono rimasti molto stupiti di come addirittura il corpo di un feto possa assorbire e mantenere in circolo nel proprio corpo per anni queste sostanze.
Per giungere a questi risultati, il Dottor Fallin ed i suoi colleghi hanno studiato delle particolari molecole corporee, completando così uno studio di due anni prima nel quale dei ricercatori avevano scoperto la correlazione fra la quantità di un determinato marchio epigenetico nel corpo del bambino e la probabilità che la madre avesse fumato durante la gravidanza.
I ricercatori statunitensi hanno utilizzato, per svolgere lo studio, i campioni di sangue di 531 bambini in età prescolare provenienti da diversi paesi degli Stati Uniti d’America, e tutti accomunati dal fatto di avere madri che avevano fumato durante la gravidanza.
A distanza di cinque anni, il sangue dei bambini conteneva ancora la memoria del fatto che la madre avesse fumato, la cosiddetta Metilazione, ovvero un fattore epigenetico consistente nell’aggiunta di un gruppo metile ad un gene.
Lo studio in questione potrebbe avere una portata immensa per determinare tutte quelle cause di condizioni patologiche che il nostro corpo “memorizza” per anni.
I ricercatori statunitensi mirano soprattutto a scoprire, andando avanti nella ricerca, se questa firma molecolare sia in qualche modo correlabile con altre condizioni patologiche sviluppate in età adulta.
Fonte Smoking during pregnancy leaves a genetic mark imprinted in your baby’s blood ‘that’s still detectable 5 years later – and could be linked to autism
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