martedì 15 maggio 2018

Yoga, ecco perché praticarlo in gravidanza (e anche dopo)

      Yoga in gravidanza? Assolutamente sì. La pratica nata in India moltissimi anni fa e che mira ad unire corpo mente attraverso un’armonia ritrovata, è la risposta adatta alle esigenze di ogni neomamma. Il modo per tornare a dedicarsi al proprio spazio interiore.

Картинки по запросу Yoga, ecco perché praticarlo in gravidanza (e anche dopo)
      Perché? Lo abbiamo chiesto ad Angela Gamba, insegnante di Hatha Yoga che vive a Milano e insegna  anche slow vinyasa, yoga prenatale e recupero post-natale. L’abbiamo intervistata durante il Festival Chiarissima dedicato al benessere in ogni sua declinazione. La prima cosa che ci ha detto è che lei ha praticato yoga fino al giorno prima di partorire (e anche dopo).

Perché praticare yoga può aiutare in gravidanza?
      «Lo yoga è una pratica di ascolto e questa è la qualità più importante da coltivare durante la gravidanza».

In che senso?
      «La gravidanza è un momento in cui il corpo cambia continuamente anche in maniera improvvisa. Da un giorno all’altro ci si ritrova con una pancia che è il doppio di quella della sera prima. È un cambiamento fuori del nostro controllo che grazie all’ascolto del nostro corpo possiamo affrontare meglio».

Come s’impara l’ascolto?
      «Lavorando sulla respirazione. In gravidanza i cambiamenti sono anche emotivi: paure, attese. Un tumulto di sensazioni che grazie al respiro possiamo gestire meglio».

Cosa si può fare per aiutare il respiro?
      «Andando verso la fine della gravidanza lo spazio per i polmoni e quindi per il movimento del diaframma si restringe. Il respiro tende a salire e diventa tipicamente ansioso, un respiro alto. Imparando a respirare, questi stati ansiosi si possono mitigare».

C’è un esercizio che possiamo consigliare alle neomamme?
      «Un esercizio basico per la respirazione può aiutare molto. Ci sediamo con la schiena allungata, se siamo a terra mettiamo un supporto sotto il bacino oppure ci sediamo su una sedia. Teniamo la schiena allungata, il collo allineato alla schiena, il mento parallelo a terra, le spalle bene indietro. Chiudiamo gli occhi e portiamo una mano sull’addome. Lasciamo che il respiro arrivi nell’addome, nell’ascoltare il punto di contatto tra la mano e il corpo, portiamo un pochino più di forza sull’espiro. Portiamo così una leggera contrazione del pavimento pelvico. Questo esercizio cinque minuti al giorno ci aiuta a recuperare il tono muscolare dell’addome. Così riportiamo il focus mentale dall’esterno all’interno. Come sto io non ce lo chiediamo per dei mesi».

Soprattutto dopo il parto.
Картинки по запросу Yoga, ecco perché praticarlo in gravidanza (e anche dopo)      «I mesi successivi al parto sono anche quelli in cui rischiamo di farci più male perché fisicamente siamo più deboli. Prendiamo in braccio il bambino e assumiamo spesso posizioni sbagliate. È importante quindi fermarsi anche soli cinque minuti al giorni e lavorare sul recupero post-natale».

Per aiutare il corpo cosa si può fare?
       «A livello posturale ci sono molte posizioni dello yoga, anche le tradizionali, che possono essere applicate durante la gravidanza. Naturalmente in funzione del  livello di salute della persona. Molte aiutano a tonificare, per esempio a mantenere il supporto della colonna vertebrale. Lo yoga infine è utile anche come lavoro preparatorio al parto, si lavora sul perineo e i muscoli di supporto».

Fonte https://www.vanityfair.it/lifestyle/bambini/2018/05/15/yoga-gravidanza-consigli 

Nessun commento:

Posta un commento