domenica 27 maggio 2018

Cellule killer e aborti spontanei scoperta la chiave per bloccarli

       Una scoperta che apre importanti prospettive di studio e di intervento sul tema dell' aborto: è il risultato del lavoro di una équipe di ricercatori dell' Istituto Gaslini, dell' Ist e dell' Università di Genova. Alla base c' è il rompicapo che ha tormentato per anni gli scienziati: se il feto eredita metà dei propri geni dal padre, perché in gravidanza la madre non rigetta il proprio feto, che dovrebbe risultare non compatibile? Ed è invece "tollerante" verso il feto, come se accettasse un trapianto non compatibile? C' era finora qualche risposta parziale. Per esempio si sapeva che nei primi mesi di gravidanza la madre sviluppa un particolare tipo di linfociti ("treg"), in grado di bloccare la risposta immunitaria e di impedire il rigetto del feto. Ma non si sapeva perché questi "treg" fossero sviluppati in gravidanza. La risposta è venuta da un gruppo di ricercatori genovesi, coordinati dai professori Maria Cristina Mingari, direttore dei laboratori di Immunologia dell' Ist, e Lorenzo Moretta, direttore scientifico del Gaslini, in un lavoro, già disponibile on-line, sulla prestigiosa rivista americana Proceedings of the National Academy of Science (PNAS). «Noi studiamo da molti anni le cellule "natural killer" (NK) - ricorda Moretta - In genere, le NK uccidono tumori e cellule infettate da virus. Nella placenta invece cambiano completamente il loro comportamento e producono varie sostanze che inducono la crescita dei tessuti e la formazione di nuovi vasi.
Картинки по запросу Cellule killer e aborti spontanei       Le NK, inoltre, si scambiano informazioni con altre cellule, facendo partire il comando di formare moltissime "treg". Le quali a questo punto bloccano ogni tentativo del sistema immunitario della madre di eliminare il feto». «Ma questo meccanismo - spiega la Mingari - può risultare alterato, per esempio a causa di un deficit di cellule NK o di un inefficace scambio di informazioni tra cellule. Ecco che non vengono prodotte "treg" e il feto viene aggredito dalle cellule killer e dagli anticorpi materni. Il risultato più frequente è l' aborto». Naturalmente questa alterazione non è l' unica causa di aborto. «Un fattore determinante - dice Giorgio Bentivoglio, direttore di Ostetricia e ginecologia del Gaslini - sembra essere l' età materna, che oggi tende ad essere sempre più elevata. Dopo i 40 anni l' aborto spontaneo ha un' incidenza sulla gravidanza del 20%, quando la madre ha un' età intorno ai 30 anni scende a meno del 10%». Un fattore di rischio tanto più alto in Liguria, dove su 11.857 nati nel 2009, quelli con età della madre superiore ai 35 anni sono ben 4.732, il 40,3% del totale. La scoperta dei ricercatori genovesi potrebbe aprire nuove strade anche nella ricerca oncologica: «Un meccanismo simile a quello identificato - afferma Paola Vacca, borsista Firc e autore principale della pubblicazione - sembra essere attivo anche in alcuni tumori, che riescono così a sfuggire al controllo e all' eliminazione da parte del sistema immunitario».

Fonte http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/06/26/cellule-killer-aborti-spontanei-scoperta-la-chiave.html

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