L’aspirina in gravidanza aiuta le donne a prevenire una della complicanze più gravi e temute, la gestosi. Uno studio sul New England Journal of Medicine mostra che a beneficiare dell’acido acetilsalicilico a basse dosi per la prevenzione della preeclampsia non sono solo donne sane, ma anche quelle più a rischio.
La preeclampsia può comparire dopo la ventesima settimana di gestazione, e si presenta con un aumento improvviso della pressione del sangue e una elevata concentrazione di proteine nelle urine. E’ considerata tra le più frequenti cause di mortalità materna e perinatale, e può provocare distacco della placenta, insufficienza renale acuta, edema polmonare, emorragia cerebrale e convulsioni (eclampsia). La terapia con aspirina a basso dosaggio aveva già dimostrato di essere un’efficace per la prevenzione della patologia in donne sane. I ricercatori del King’s College Hospital di Londra si sono quindi concentrati sugli effetti in donne considerate ad alto rischio. Il trial clinico, in doppio cieco, ha coinvolto 1.620 donne predisposte alla malattia di 13 reparti di maternità tra Regno Unito, Spagna, Italia, Belgio, Grecia e Israele.
Le donne sono state assegnate casualmente in due gruppi: il primo è stato trattato con 150 mg di aspirina al giorno dall’11-14/ma settimana di gestazione fino alla 36/ma, mentre il secondo ha ricevuto un placebo. Nel gruppo sottoposto alla terapia con aspirina, i casi di preeclampsia sono stati 13 (1,6%), mentre nel gruppo di controllo 35 (4,3%). Tra i due gruppi non c’erano, invece, differenze significative rispetto ad altre complicanze o effetti collaterali.
La preeclampsia può comparire dopo la ventesima settimana di gestazione, e si presenta con un aumento improvviso della pressione del sangue e una elevata concentrazione di proteine nelle urine. E’ considerata tra le più frequenti cause di mortalità materna e perinatale, e può provocare distacco della placenta, insufficienza renale acuta, edema polmonare, emorragia cerebrale e convulsioni (eclampsia). La terapia con aspirina a basso dosaggio aveva già dimostrato di essere un’efficace per la prevenzione della patologia in donne sane. I ricercatori del King’s College Hospital di Londra si sono quindi concentrati sugli effetti in donne considerate ad alto rischio. Il trial clinico, in doppio cieco, ha coinvolto 1.620 donne predisposte alla malattia di 13 reparti di maternità tra Regno Unito, Spagna, Italia, Belgio, Grecia e Israele.
Le donne sono state assegnate casualmente in due gruppi: il primo è stato trattato con 150 mg di aspirina al giorno dall’11-14/ma settimana di gestazione fino alla 36/ma, mentre il secondo ha ricevuto un placebo. Nel gruppo sottoposto alla terapia con aspirina, i casi di preeclampsia sono stati 13 (1,6%), mentre nel gruppo di controllo 35 (4,3%). Tra i due gruppi non c’erano, invece, differenze significative rispetto ad altre complicanze o effetti collaterali.
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