domenica 6 maggio 2018

Aptonomia in gravidanza: a contatto con il feto

L’aptonomia: cos’è?
Aptonomia in gravidanza      È stato il medico olandese Frans Veldman a teorizzare le basi dell’aptonomia. La scienza del tatto è una pratica molto utilizzata per entrare in empatia con le persone, a partire dai cuccioli nella pancia fino agli anziani o i malati che hanno bisogno di sentire la vicinanza fisica di un altro individuo per stare meglio. Questo rapporto dona fiducia, serenità, offre un sollievo, riesce a modificare i pensieri negativi e genera benessere. I benefici offerti sono tanti non solo per chi riceve queste attenzioni, ma anche per chi le mette in pratica.

Aptonomia come si fa?
      A partire dal quinto mese di gravidanza, quando il bimbo inizia a farsi sentire con i suoi primi movimenti e i primi calcetti, si può intraprendere questa attività tattile, per mettersi in relazione diretta con il proprio figlio. L’aptonomia come si fa? Il primo passo da affrontare è quello di ritagliarsi del tempo da dedicare a questo momento intimo, così che il feto possa percepire che tutte le attenzioni della mamma sono rivolte a lui. Senza distrazioni, senza possibilità di interruzione, ma solo tranquillità in un ambiente accogliente.

      Bisogna, poi, stendersi e collocarsi in una posizione comoda, stando supine sul letto o sul divano. A questo punto si allontanano tutti i pensieri, soprattutto quelli negativi, per concentrarsi sul respiro, come si fa quando si segue un corso di yoga in gravidanza. Lentamente, poi, si inizia a toccare la pancia, mettendo le mani sui fianchi cercando di unirle al centro. Se nello svolgere questo movimento si trova una resistenza vuol dire che il bimbo è in posizione orizzontale, mentre al contrario è in verticale.

Aptonomia come si fa      Questo è utile per focalizzare dove si trova il piccolo per immaginarlo. Una volta messo a fuoco nella mente, si pensa ad un colore durante l’inspirazione e si ipotizza che, come un flusso, entra nel corpo con il respiro e avvolge il feto abbracciandolo durante l’espirazione. Dopo le prime volte la creatura nella pancia riesce a capire che quei movimenti, come la respirazione della mamma, i muscoli che si rilassano, le emozioni di benessere che prova, sono dedicati a lui. È il modo attraverso il quale può entrare in contatto con la sua genitrice ed è probabile che il cucciolo risponda a queste sensazioni con dei colpetti di piacere e di ringraziamento.

I benedici dell’aptonomia perinatale
      La aptonomia perinatale crea un legame affettivo, attraverso il tatto e il respiro, molto intenso, inoltre offre una serie di benefici. Stimola i sensi del bimbo che cresce più consapevole di sè stesso, il contatto gli offre sicurezza e quando viene al mondo appare più allegro, curioso, più reattivo e ottimista. Anche la mamma trae vantaggio da questo momento così intimo.

Aptonomia perinatale      Infatti, entrare in contatto con il feto l’aiuta ad accettare i cambiamenti del suo corpo, la rilassa, riduce lo stress. Tale tipologia di coccola può essere efficace nel prevenire la depressione post partum. La donna, con questa attività, quando diventa madre è più consapevole del suo nuovo ruolo, conosce già la creatura che ha portato in grembo per nove mesi e si sente più legata a lui e meno spaventata per la nuova avventura come genitore. L’aptonomia può essere svolta anche dal papà, affinché sviluppi un’affettività con il figlio prima della nascita ed è utile per farlo sentire più partecipe durante la gestazione.

Come comunicare con il feto
      Il bonding prenatale, il legame che si viene a creare tra i genitori e il bimbo nella pancia, è importante per capire come comunicare con il feto. I massaggi e la respirazione sono gli elementi fondamentali per far percepire al piccolo, non ancora nato, la nostra presenza e l’attenzione verso le sue esigenze. Ci sono anche altri fattori che aiutano a entrare in contatto con lui come, ad esempio, la musica. Ascoltare canzoni piacevoli, che stimolano le endorfine della mamma, fanno capire al bimbo l’importanza dei suoni, che ricorderà e assocerà quando sarà nel mondo.

Come comunicare con il feto
      Parlare al proprio pancione è importante, anche per gli altri membri della famiglia che si rendono consapevoli di questa presenza e iniziano a stabilire una relazione di vicinanza. Altre opportunità sono la danza e la visualizzazione, con i movimenti del corpo il feto sente che qualcuno lo sta cullando e la fa sentire al sicuro: La visualizzazione aiuta la mamma a immaginare il proprio bambino amandolo prima del suo arrivo.

Massaggio neonatale
      Una cura prenatale come l’aptonomia in gravidanza può continuare anche dopo la nascita del bambino, almeno fino al primo anno di vita.       Per proseguire con il contatto fisico e rafforzare il legame tra madre e figlio, esistono molti corsi per imparare il massaggio neonatale. Si tratta di alcuni gesti da fare in un momento di tranquillità, dopo il bagnetto o prima di andare a dormire.

       Questi piccoli movimenti, che coinvolgono tutto il corpo del neonato, sono utili a stimolarlo, a rilassarlo, a dargli sollievo e sono il mezzo attraverso il quale interagisce con il mondo esterno. Sono efficaci per calmarlo, per donagli serenità, per aiutarlo ad addormentarsi, ma è anche per alleviare i disturbi gastrointestinali, le coliche e facilitano il piccolo a diventare consapevole di sè stesso.


Fonte https://www.passionemamma.it/2018/05/aptonomia-in-gravidanza-a-contatto-con-il-feto/

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