Pancia dura è una condizione molto comune fra le donne in dolce attesa. Può verificarsi durante tutti i nove mesi della gravidanza, con qualche differenza tra i vari trimestri. Davide Dealberti, dirigente medico nel reparto di ostetricia e ginecologia dell’ospedale Santi Antonio e Biagio di Alessandria, ci dà qualche consiglio per capire quando è il caso di preoccuparsi e quali sono i rimedi che si possono adottare.
Pancia dura nel primo trimestre
La pancia dura è un fastidio avvertito dalle donne incinte soprattutto negli ultimi due trimestri della gestazione. Tuttavia, può capitare che si verifichi anche durante i primi tre mesi. «In genere – spiega Dealberti – si avvertono dei crampi simili ai dolori mestruali». Si tratta di una sensazione e di lievi dolori dovuti all’impianto dell’embrione e che sono relativi alla contrattilità dell’utero.
È un fenomeno fisiologico che non deve destare preoccupazione.
Pancia dura nel secondo e terzo trimestre
La pancia dura è più frequente negli ultimi sei mesi della gravidanza. In particolare, nell’ultimo trimestre, «può sfociare nei prodromi del travaglio che possono durare 24 ore o diversi giorni».
L’importante è non confondere questi sintomi con le contrazioni da travaglio vero e proprio. «Sono due sensazioni completamente diverse» chiarisce Dealberti. «Le contrazioni sono dolorose e ritmiche. Iniziano a presentarsi in genere a distanza di cinque minuti». Anche in quel caso, però, non c’è da preoccuparsi: «Il travaglio dura più o meno 12 ore, soprattutto se si tratta del primo figlio. Per cui si ha tutto il tempo di arrivare in ospedale prima di partorire».
Pancia dura: quando preoccuparsi
Se la sensazione di avere la pancia dura si ha soprattutto a fine giornata non c’è bisogno di allarmarsi. Per stare meglio dovrebbe bastare sdraiarsi per un’ora.
Se invece la situazione persiste o si verifica già a inizio giornata, una visita dal ginecologo è consigliata, «soprattutto se il gonfiore è accompagnato da perdite ematiche di colore scuro». Questi sintomi potrebbero indicare una modificazione della cervice uterina che porta con sé il rischio di parto prematuro. Solo il ginecologo può accertare se tale modificazione si è effettivamente verificata, per cui in questi casi è opportuno contattare il proprio medico.
«Il gonfiore – chiarisce il ginecologo – può essere dovuto anche ad altre ragioni: alla stitichezza che spesso colpisce le donne in gravidanza, per esempio. Oppure alla cistite di cui a volte le donne si ammalano per via dei cambiamenti ormonali dovuti alla gestazione». A volte, infine, la pancia gonfia «può essere la risposta dell’organismo a un’alimentazione scorretta». Le donne incinte, infatti, «dovrebbero mangiare più o meno ogni due ore e mezza» e a volte basta un semplice snack per far passare la sensazione di fastidio.
I rimedi per la pancia dura
Il primo rimedio da adottare è stendersi a letto per circa un’ora. Il ginecologo, inoltre, può prescrivere il magnesio che, aggiunge Dealberti, «è un miorilassante che agisce anche sull’utero. È un rimedio naturale che può essere usato durante tutta la gravidanza». Anche una doccia calda, svolgendo un’azione vasodilatante, può aiutare.
Sconsigliato, invece, massaggiare la zona interessata: «L’utero è un muscolo e, come tutti gli altri, reagisce agli stimoli». L’effetto del massaggio sarebbe quindi quello opposto.
Se, invece, il gonfiore è causato da disturbi intestinali, la soluzione può essere privilegiare un’alimentazione a base di frutta e verdura e idratarsi. «In media, per le donne in gravidanza è consigliato bere un litro e mezzo o due litri di acqua al giorno», conclude il dottore.
Fonte https://www.nostrofiglio.it/gravidanza/disturbi/pancia-dura-in-gravidanza
Pancia dura nel primo trimestre
La pancia dura è un fastidio avvertito dalle donne incinte soprattutto negli ultimi due trimestri della gestazione. Tuttavia, può capitare che si verifichi anche durante i primi tre mesi. «In genere – spiega Dealberti – si avvertono dei crampi simili ai dolori mestruali». Si tratta di una sensazione e di lievi dolori dovuti all’impianto dell’embrione e che sono relativi alla contrattilità dell’utero.
È un fenomeno fisiologico che non deve destare preoccupazione.
Pancia dura nel secondo e terzo trimestre
La pancia dura è più frequente negli ultimi sei mesi della gravidanza. In particolare, nell’ultimo trimestre, «può sfociare nei prodromi del travaglio che possono durare 24 ore o diversi giorni».
L’importante è non confondere questi sintomi con le contrazioni da travaglio vero e proprio. «Sono due sensazioni completamente diverse» chiarisce Dealberti. «Le contrazioni sono dolorose e ritmiche. Iniziano a presentarsi in genere a distanza di cinque minuti». Anche in quel caso, però, non c’è da preoccuparsi: «Il travaglio dura più o meno 12 ore, soprattutto se si tratta del primo figlio. Per cui si ha tutto il tempo di arrivare in ospedale prima di partorire».
Pancia dura: quando preoccuparsi
Se la sensazione di avere la pancia dura si ha soprattutto a fine giornata non c’è bisogno di allarmarsi. Per stare meglio dovrebbe bastare sdraiarsi per un’ora.
Se invece la situazione persiste o si verifica già a inizio giornata, una visita dal ginecologo è consigliata, «soprattutto se il gonfiore è accompagnato da perdite ematiche di colore scuro». Questi sintomi potrebbero indicare una modificazione della cervice uterina che porta con sé il rischio di parto prematuro. Solo il ginecologo può accertare se tale modificazione si è effettivamente verificata, per cui in questi casi è opportuno contattare il proprio medico.
«Il gonfiore – chiarisce il ginecologo – può essere dovuto anche ad altre ragioni: alla stitichezza che spesso colpisce le donne in gravidanza, per esempio. Oppure alla cistite di cui a volte le donne si ammalano per via dei cambiamenti ormonali dovuti alla gestazione». A volte, infine, la pancia gonfia «può essere la risposta dell’organismo a un’alimentazione scorretta». Le donne incinte, infatti, «dovrebbero mangiare più o meno ogni due ore e mezza» e a volte basta un semplice snack per far passare la sensazione di fastidio.
I rimedi per la pancia dura
Il primo rimedio da adottare è stendersi a letto per circa un’ora. Il ginecologo, inoltre, può prescrivere il magnesio che, aggiunge Dealberti, «è un miorilassante che agisce anche sull’utero. È un rimedio naturale che può essere usato durante tutta la gravidanza». Anche una doccia calda, svolgendo un’azione vasodilatante, può aiutare.
Sconsigliato, invece, massaggiare la zona interessata: «L’utero è un muscolo e, come tutti gli altri, reagisce agli stimoli». L’effetto del massaggio sarebbe quindi quello opposto.
Se, invece, il gonfiore è causato da disturbi intestinali, la soluzione può essere privilegiare un’alimentazione a base di frutta e verdura e idratarsi. «In media, per le donne in gravidanza è consigliato bere un litro e mezzo o due litri di acqua al giorno», conclude il dottore.
Fonte https://www.nostrofiglio.it/gravidanza/disturbi/pancia-dura-in-gravidanza
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