E non meno importante questa ghiandola è per le fasi immediatamente successive al concepimento, che “sono anch'esse influenzate dagli ormoni tiroidei materni in quanto garantiscono la complessa serie di eventi fisiologici necessari al proseguimento della gravidanza. Infine, nei primi tre mesi di gravidanza è la tiroide della madre che lavora anche per il feto poiché esso sviluppa la sua tiroide solo intorno alla dodicesima settimana”.
Secondo Roberto Negro, medico dell’unità di Endocrinologia dell'ospedale Vito Fazzi di Lecce, poi, più è accentuato l’ipotiroidismo e più risulta difficile concepire; e anche quando il concepimento avviene cresce il rischio di aborto spontaneo. “Ciò – spiega il medico - riguarda sia le gravidanze naturali sia quelle indotte con fecondazione medicalmente assistita. Si è osservato che il 10% delle donne che affrontano una fecondazione assistita ha una tiroidite di Hashimoto (una tra le più frequenti patologie tiroidee, ndr) che rischia di diventare ipotiroidismo a seguito della terapia per la stimolazione ovarica”.
Fonte http://www.nostrofiglio.it/concepimento/rimanere-incinta/esami-alla-tiroide-prima-di-rimanere-incinta
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