Per capire quali siano le difficoltà che una donna sopravvissuta al cancro affronta per rimanere incinta, Diller e i colleghi hanno sfruttato il database del Childhood Cancer Survivor Study, uno studio durato cinque anni su donne tra i 18 e i 39 anni curate in 26 diversi istituti, e alle quali la malattia era stata diagnosticata entro i 21 anni.
I ricercatori hanno scoperto che il 15,9% delle 3.531 donne sopravvissute soffriva di infertilità, e il 12,9% di queste aveva provato ad avere una gravidanza per almeno 12 mesi senza successo. Le altre donne del gruppo erano invece affette da menopausa precoce, e nella maggior parte dei casi non avevano concretamente provato a concepire. Nel campione di confronto, formato da 1.366 donne sane tutte imparentate con le sopravvissute, soffriva di infertilità il 10,8% delle donne. Confrontando questi dati si è visto che il rischio di non rimanere incinta era maggiore di circa il 50% per le donne che avevano dovuto superare un tumore.
L’attesa può essere lunga, come confermano i dati, ma i risultati alla fine arrivano: il 64% delle donne, infatti, è riuscita a rimanere incinta entro 18 mesi dai primi tentativi, solamente un mese in più rispetto a quelle che soffrivano di infertilità non causata da una particolare malattia. Superato questo scoglio non ci sono rischi aggiunti, e le gravidanze proseguono senza che ci sia un concreto pericolo di aborti spontanei o di dare alla luce bambini morti.
Un quadro nel complesso positivo, poiché il rischio di infertilità si è dimostrato maggiore solo in alcuni casi particolari, ovvero quando le pazienti erano state trattate con agenti alchilanti durante la chemioterapia, oppure erano state soggette a radiazioni particolarmente intense dirette verso l’addome o il bacino. Sebbene negli ultimi decenni ci si stia indirizzando verso protocolli di cura il meno invasivi possibile, per ridurre gli effetti collaterali, gli agenti alchilanti e le radiazioni vengono ancora utilizzati in maniera diffusa.
Un dato negativo emerso dallo studio riguarda la minore propensione dei medici a trattare con farmaci specifici per i trattamenti dell'infertilità le donne che hanno avuto un tumore rispetto a quelle del gruppo di controllo. Fra le prime, infatti, solo il 42% ha avuto prescrizioni contro il 75% del secondo. Eppure, sia le prime sia le seconde hanno cercato soluzioni alla loro infertilità in egual maniera.
Fonte http://www.news_pma/805/la-gravidanza-e-possibile-anche-dopo-un-tumore
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