giovedì 24 marzo 2016

Msome e Imsi, utilizzarle in ogni caso?

         E’ possibile così selezionare in tempo reale gli spermatozoi scegliendo quello che verrà usato per inseminare l’ovocita. Durante l'ultimo decennio, c'è stato un crescente interesse per lo sviluppo di nuove tecniche che consentono di migliorare la preparazione e la visualizzazione degli spermatozoi per selezionare quelli più adatti che possano sostenere la fecondazione e lo sviluppo embrionale fino alla nascita di un bambino sano.
imsi         La combinazione di MSOME con la ICSI si chiama IMSI (Iniezione intracitoplasmatica di spermatozoi selezionati per la forma). La letteratura mostra che la selezione attraverso la IMSI degli spermatozoi con una forma normale del nucleo e soprattutto con assenza di vacuoli permette tassi di gravidanza superiori, soprattutto nei pazienti in cui si è osservata la presenza un elevato grado di frammentazione del DNA degli spermatozoi.
         L'esistenza di spermatozoi di forma normale a livello di nucleo, ma con grandi vacuoli riduce comunque drasticamente la possibilità di avere embrioni di buona qualità che possano arrivare ad impiantarsi o causare, talvolta, aborti spontanei.
         La IMSI è consigliata quando il medico si trova di fronte a casi di severa oligoastenoteratospermia, al fallimento di precedenti tentativi di riproduzione assistita o alla mancanza fecondazione nei tentativi precedenti.
         La MSOME può anche essere considerata come un nuovo approccio per uno spermiogramma più avanzato in cui i vacuoli possono essere accuratamente osservati e rendere più stringenti i criteri di Kruger, con i quali attualmente si valuta la morfologia classica.
         Al convegno ginecologi e biologi si sono confrontati non tanto sui casi in cui utilizzare la IMSI, quanto sulla possibilità di impiegare questa tecnica su una casistica più ampia di quella su cui si applica attualmente. La valutazione della morfologia degli spermatozoi in base ai criteri rigorosi di Kruger viene normalmente utilizzata e largamente accettata come il miglior indicatore di potenziale fertilità maschile, poiché la morfologia degli spermatozoi, secondo la stragrande maggioranza degli studiosi, è il parametro più importante per l'analisi del liquido seminale.
         La IMSI è ormai una realtà nella pratica medica di tutti i giorni, ma ancora con molti punti interrogativi. In primo luogo non è ancora facile classificare i vacuoli, valutare la loro posizione sulla testa dello spermatozoo e comprendere la loro origine. In secondo luogo, non è ancora chiaro se è meglio utilizzare la IMSI invece della FIVET in caso di infertilità inspiegata. In terzo luogo gli studiosi non sono concordi sull’uso della tecnica nel caso in cui la partner femminile sia una donna giovane e con un’ampia riserva ovarica.
         In ultima analisi la IMSI è una tecnica molto più impegnativa rispetto alla ICSI. Gli specialisti nel settore hanno durante la discussione evidenziato la necessità di uniformare i parametri di valutazione dell’analisi microscopica degli spermatozoi effettuata con la IMSI.
Fonte http://www.vitachenasce.org

Nessun commento:

Posta un commento