sabato 26 marzo 2016

Aborto spontaneo, cosa avviene nella testa della donna

donna_triste         L'esperienza di un aborto spontaneo è un evento tutt'altro che raro e può interessare la vita di qualunque donna Infatti, secondo una stima probabilistica, sembra che almeno il 15% delle gravidanze clinicamente riconosciute si concluda in un aborto spontaneo entro il terzo trimestre.
       L'aborto come un trauma. L'esperienza dell'aborto è un'esperienza traumatica e può essere vissuta dalla donna come tale sia sul piano fisico (dolore, perdita di sangue, ospedalizzazione, revisione della cavità uterina) che su quello psicologico ed emozionale. In seguito ad un aborto spontaneo si manifestano, infatti, generalmente sentimenti di dolore e di tristezza legati alla perdita del figlio immaginato, alla perdita della maternità, al fallimento della propria capacità riproduttiva.
         Un legame spezzato. Il legame d'amore tra madre e bambino si crea fin dalle prime settimane di gravidanza, già nel momento della prima ecografia. Quando avviene un aborto, sia questo nel primo o nel secondo trimestre, l'interruzione di questo legame si verifica in modo violento ed improvviso: viene a mancare l'oggetto d'amore. Interviene un sentimento di dolore, di tristezza, di angoscia, di colpa, di rabbia. Questa esperienza di lacerazione, tra il prima ed il dopo, è comune a tutte le donne che perdono un bambino in gravidanza, indipendentemente dall'epoca gestazionale.
         Un evento devastante. Non si possono descrivere in modo esaustivo tutte le emozioni e tutti i pensieri sperimentati dalle madri e dai padri colpiti da lutto, tuttavia ci sono vissuti estremamente comuni. Tra le emozioni ed i pensieri più frequenti troviamo una dolorosa sensazione (sia fisica che mentale) di vuoto e sbigottimento. Alcune donne avvertono una sensazione di irrealtà associata a tristezza, che può combinarsi ad agitazione e tendenza a tenersi estremamente occupate, quasi per poter evitare di pensare all'accaduto e soffermarsi sulle emozioni associate. Nei giorni successivi sono spesso presenti emozioni della sfera negativa, come tristezza, angoscia, senso di colpa e notevole rimuginio ("è colpa mia, avrei dovuto/non avrei dovuto..."), alternato talvolta ad apatia e a reazioni depressive. Anche i sentimenti di vergogna e di perdita di autostima sono piuttosto frequenti.
         Lo psicologo può aiutare. Non bisognerebbe mai sottovalutare le conseguenze della portata emotiva associata ad un aborto. In seguito a questa esperienza traumatica è assolutamente necessaria l'elaborazione delle emozioni negative connesse. Numerose ricerche dimostrano infatti che un supporto psicologico, che aiuti la donna o la coppia ad esprimere ed elaborare in maniera adeguata il dolore per la perdita, può evitare la caduta in depressione o il manifestarsi di altri disturbi psichici.
Fonte http://www.vitachenasce.org/sessuologia-e-psicologia/aborto-spontaneo-donna-mente.html

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