C'è una possibilità, seppur piccola, che i farmaci utilizzati per l'anestesia localedurante il prelievo degli ovociti interferiscano con il successo della fecondazionein vitro. A sollevare il dubbio è uno studio presentato a Buenos Aires durante il World Congress of Anesthesia, condotto da Gustavo Martinez, direttore del Laboratorio di Biologia Riproduttiva alla San Isidro Fertility Clinic, nella capitale argentina.
Con l'obiettivo di valutare gli effetti dei due diversi tipi di anestesia, locale e generale, i ricercatori hanno analizzato i dati di 438 pazienti che si sono sottoposte alla procreazione medicalmente assistita. Durante il prelievo degli ovociti, 105 pazienti avevano ricevuto l'anestesia totale (con midazolam e propofol) e le altre 333 avevano ricevuto l'anestesia locale (con midazolam, destropropossifene, insieme con metamizolo o con ibuprofene). I risultati indicano che gli ovociti di queste donne sono stati fecondati in vitro con un successo pari all'81%, mentre nel caso dell'anestesia generale il tasso è salito all'85%. A cinque giorni dalla fecondazione, si erano formati embrioni vitali nel 45% e nel 49% dei casi rispettivamente.
Martinez ha sottolineato l'esistenza di studi secondo cui gli anestetici raggiungono le ovaie in pochi minuti, per poi accumularsi all'interno degli ovociti. È difficile, però, stabilire con esattezza gli effetti dell'anestesia sulla fecondazione in vitro: “La nostra ipotesi è che gli anestetici locali impediscano l'accumulo di sostanze nel citoplasma dell'ovocita, disturbando lo sviluppo embrionale. Un effetto che sarebbe meno evidente nel caso dei farmaci usati per l'anestesia generale”.
I risultati sono preliminari e dovranno essere verificati da altri studi prospettici. Inoltre, come ricorda Robert Gaiser, professore di anestesia ostetrica all'Università della Pennsylvania che non ha preso parte alla ricerca, per quanto riguarda la percentuale complessiva di gravidanze, non sono state riscontrate differenze fra i due tipi di anestesia: in entrambi i casi circa il 50% delle donne è rimasta incinta e circa il 44% ha portato a termine la gravidanza. “Se, come credo, non vi è distinzione fra anestesia generale e locale, i fattori decisivi che la paziente dovrà considerare sono il costo, l'assistenza sanitaria e la disponibilità dei farmaci”, ha dichiarato Gaiser ad Anesthesiology News.
Con l'obiettivo di valutare gli effetti dei due diversi tipi di anestesia, locale e generale, i ricercatori hanno analizzato i dati di 438 pazienti che si sono sottoposte alla procreazione medicalmente assistita. Durante il prelievo degli ovociti, 105 pazienti avevano ricevuto l'anestesia totale (con midazolam e propofol) e le altre 333 avevano ricevuto l'anestesia locale (con midazolam, destropropossifene, insieme con metamizolo o con ibuprofene). I risultati indicano che gli ovociti di queste donne sono stati fecondati in vitro con un successo pari all'81%, mentre nel caso dell'anestesia generale il tasso è salito all'85%. A cinque giorni dalla fecondazione, si erano formati embrioni vitali nel 45% e nel 49% dei casi rispettivamente.
Martinez ha sottolineato l'esistenza di studi secondo cui gli anestetici raggiungono le ovaie in pochi minuti, per poi accumularsi all'interno degli ovociti. È difficile, però, stabilire con esattezza gli effetti dell'anestesia sulla fecondazione in vitro: “La nostra ipotesi è che gli anestetici locali impediscano l'accumulo di sostanze nel citoplasma dell'ovocita, disturbando lo sviluppo embrionale. Un effetto che sarebbe meno evidente nel caso dei farmaci usati per l'anestesia generale”.
I risultati sono preliminari e dovranno essere verificati da altri studi prospettici. Inoltre, come ricorda Robert Gaiser, professore di anestesia ostetrica all'Università della Pennsylvania che non ha preso parte alla ricerca, per quanto riguarda la percentuale complessiva di gravidanze, non sono state riscontrate differenze fra i due tipi di anestesia: in entrambi i casi circa il 50% delle donne è rimasta incinta e circa il 44% ha portato a termine la gravidanza. “Se, come credo, non vi è distinzione fra anestesia generale e locale, i fattori decisivi che la paziente dovrà considerare sono il costo, l'assistenza sanitaria e la disponibilità dei farmaci”, ha dichiarato Gaiser ad Anesthesiology News.
Fonte: Paper No: 971.00, “Impact of general anesthesia on in vitro fertilization outcome”, Br. J. Anaesth. (2012) Volume 108 suppl 2
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