Maternità
surrogata trae le proprie origini dai tempi più antichi dell'umanità. E’,
evidentemente, che questa procedura è davvero indispensabile se è sopravvissuta
nel corso di tanti secoli ed è ancora richiesta. Oggi, d'altronde come ai tempi
antichi, la maternità surrogata è un'unica opportunità per milioni di famiglie
infertili di avere un figlio geneticamente proprio. La maternità surrogata
gestazionale è autorizzata dalla legge solo in alcuni paesi europei, ma
ciònonostante gode una larga popolarità in tutto il mondo. E se prima la madre
surrogata era anche la madre genetica del bambino e il concepimento avveniva in
modo naturale, oggi la maternità surrogata gestazionale presuppone che una
donna sana porta avanti una gravidanza per un'altra donna che dona i propri
ovuli. Oppure se la presunta madre non può produrre ovuli di buona qualità gli
stessi vengono presi da una donatrice. Comunque sia, il bambino non è mai
collegato geneticamente alla donna che lo porta in grembo. Il concepimento
avviene fuori dal corpo della donna ossia in vitro, dopo di cui l'ovocita
fecondato viene trasferito nell'utero
della madre surrogata che lo gesta per 9 mesi. Molte famiglie italiane che
necessitano, per ragioni mediche, dell'aiuto delle tecniche PMA vengono in
Ucraina. Qui le madri surrogate locali danno alla luce figli secondo la
legislazione ucraina e sotto un rigido controllo dei dottori specializzati.
Una madre surrogata
che ha partorito due gemelli ad una coppia infertile: "Francamente
parlando sono già abituata ai continui rimproveri e malintesi da parte della
società. E mi dispiace tantissimo per coloro che mi giudichino senza nemmeno
voler approfondire l'argomento. Le conclusioni superficiali non portano mai ad
un buon fine. Come una donna che ha figli e che è diventata una madre surrogata
posso dire con certezza che provo dei sentimenti inesprimibili! Sono davvero
felice quando penso che io abbia potuto aiutare altre ad ottenere ciò che
desideravano fortemente, la loro vera felicità! Ci ho messo molto tempo per
decidere se farlo o meno, ho chiesto un consiglio a dei dottori e psicologi. È
sempre difficile fare il primo passo. Ma avendo calcolato il tutto ho deciso di
venire alla clinica di medicina riproduttiva BioTexCom. Qui mi hanno accolta
con tenerezza e mi hanno spiegato dettagliatamente in cosa consiste tutta la
procedura. E' sempre un piacere parlare con gli impiegati così cordiali e
professionali come alla BioTexCom. Mi hanno spiegato tutto passo per passo e mi
sono consolata. Sono infinitamente grata a loro per la tranquilità e sicurezza
che mi hanno fatto acquisire. Quando sono arrivati i risultati dell'hCG eravamo
tutti felici perché ero riuscita a rimanere incinta al primo tentativo. Durante
la prima ecografia ho conosciuto meglio i genitori biologici. Era una coppia
molto gentile e cordiale proveniente dall'Italia. Volevo aiutare tantissimo
queste persone perché so cosa vuol dire essere una madre e crescere un figlio.
E' una felicità che non si può paragonare con nessun altro sentimento al mondo.
Ho preso sul serio questo programma e durante la gravidanza ho trattato il
bambino come se fosse mio, sebbene capissi benissimo che avrei dovuto darlo ai
genitori genetici dopo la sua nascita. Questa idea non mi impediva comunque a
seguire tutte le prescrizioni del medico e un regime alimentare addatto. La
gravidanza è andata bene, ho partorito due gemelli. All'ospedale dopo il parto
non vidi piu' i bambini e non ebbi nessun contatto con loro. Probabilmente è stato
meglio così per tutti, sia per me sia per i genitori. I genitori mi hanno dato
gli auguri per il parto e mi hanno ringraziata piu' volte del mio prezioso
aiuto e mi hanno riempita di regali e visite durante la mia permanenza in ospedale.
Erano molto preoccuparti perché la mia salute fosse in norma. Dopo la mia
dimissione ci siamo incontrati e ho visto i bambini in braccia al loro padre.
Nonostante le mie aspettative, in quel momento non sentivo ne gelosia ne voglia
di prendermi questi bimbi. No. Ero soltanto felice che tutto sia andato bene e
adesso questa gente avrà una vera famiglia. Provavo solo sentimenti caldi nei
confroni dei bambini, non tanto quelli materni quanto come se fossi una loro
parente lontana".
Una madre
surrogata che ha partorito due volte per le famiglie infertili:"Il
campo della maternità surrogata mi ha portata una situazione molto complicata
che è successa nella nostra famiglia. Io e mio marito avevamo due bei figli,
mio marito lavorava ed io facevo la casalinga, guardavo i figli e ogni tanto
impartivo lezioni private. Ma improvvisamente la nostra famiglia è caduta in
disgrazia e a mio marito hanno diagnosticato una malattia grave. Non poteva
lavorare più e tutte le nostre forze erano dirette verso la ricerca del denaro
per le cure necessarie. Ero costretta a prendere un mutuo per pagare il suo
intervento. Quest'ultimo è andato bene però per il processo di riabilitazione
ci voleva non solo molto tempo e pazienza ma anche molti soldi… Inoltre, ogni mese dovevo pagare il mutuo con
gli interessi. Una volta vidi un annuncio in cui una clinica invitava le donne
giovani a diventare madri surrogate. Ho preso i recapiti della clinica e una
volta tornata a casa ho approfondito questo argomento su Internet. Dopo aver
chiesto un consiglio alla mia famiglia e aver pesato tutti i pro e i contro
sono venuta in clinica. Dopo uno scrupuloso controllo e analisi mi è stato
detto che ero in ottima salute e sarei potuta diventare una madre surrogata. Il
programma è andato bene e ho partorito un bambino sano. Di conseguenza avevo
guadagnato una ricompensa che mi ha aiutato a coprire tutti i debiti e far
guarire mio marito. La nostra vita è diventata di nuovo normale, mio marito è
guarito e ha ripreso a lavorare e io ho cominciato a riflettere su tutto quello
che avevo fatto. Francamente parlando non pensavo tanto a quel prezioso aiuto
che ero in grado di dare alle persone disperate, ma ero molto preoccupata della
mia famiglia che soffriva. Ma dopo alcuni mesi, quando si è aggiustato tutto,
ho realizzato di aver compiuto un atto di grande umanità e che volevo diventare
un'altra volta una madre surrogata per una coppia che non può avere figli. La
seconda volta ho deciso di farlo non tanto per i soldi, quanto perché volevo
aiutare altra gente come una volta mi hanno aiutata loro. Ero ancora in ottima
salute e quindi rimasi incinta di nuovo senza problemi e partorii un bambino.
Diversamente dalla prima volta, ho sempre pensato alla coppia del figlio di cui
portavo in grembo, ci sentivamo su Internet e ci vedevamo da vicino. In breve,
in quel periodo, fui completamente dissolta nella loro vita. I miei parenti mi
hanno sempre incuorata e mai giudicata. Con i soldi che ho avuto dopo la
nascita del secondo bambino nel programma di maternità surrogata abbiamo pagato
gli studi ai nostri figli ad un’università prestigiosa e una completa
riabilitazione di mio marito".
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