L’importanza della vitamina D per il benessere materno e fetale è determinante nel terzo trimestre della gravidanza, dove un eventuale deficit potrebbe influire sul peso alla nascita e in special modo sulla salute dell’osso femorale. Durante tutto il periodo gestazionale quindi la supplementazione riveste un ruolo di estrema importanza. La cosa migliore come sempre sarebbe quella di una varia ed equilibrata dietra, esporsi alla luce del sole, e laddove vi siano delle carenze è bene utilizzare degli integratori specifici.
Secondo la Società Italiana di Nutrizione Umana i livelli raccomandati di vitamina D sono per le donne 0-15 µg. Per le gestanti invece si consiglia un valore pari a 10 µg, per coprire questi fabbisogni, potrà talvolta essere conveniente l’utilizzo di cibi fortificati o completare l’apporto dietetico con una supplementazione. È stato anche osservato che gli effetti negativi di questa carenza vitaminica si ripercuotono anche sulla muscolatura e quindi sulla contrattilità uterina, tanto da determinare un maggiore rischio di ricorrere al parto cesareo e anche una maggiore insorgenza di diabete gestazionale.
Bassi livelli di vitamina D sono anche associati ad una maggiore predisposizione verso uno spettro di malattie a carattere infettivo quali, la malattia paradontale, la vaginosi batterica e una maggiore probabilità di mortalità in pazienti affetti da HIV. Un numero sempre più crescente di studi suggerisce che i livelli di vitamina D hanno una grossa influenza sulle capacità riproduttive sono necessari altri studi per colmare le lacune sull’effettivo meccanismo di azione di questa vitamina.
Data la riconosciuta sicurezza, accessibilità, e facilità di somministrazione, la supplementazione di vitamina D, potrebbe rivelarsi una vera e propria strategia per combattere l’infertilità e molti altri disturbi ginecologici e per avere una gravidanza più sicura.
Fonte http://www.vitachenasce.org/nutrizione/vitamina-d-gravidanza.html
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