Ricerche precedenti avevano già dimostrato che con l'avanzare dell'età diminuisce la qualità degli spermatozoi: diventano più probabili alcune mutazioni genetiche(come quelle responsabili del nanismo) e cresce il rischio di frammentazione del Dna e di riarrangiamenti cromosomici. Di conseguenza, anche la fertilità ne risente.
Lo studio ha utilizzato i dati di 80 volontari di età compresa fra i 22 e gli 80 anni, da tempo coinvolti nel California Age and Genetic Effects on Sperm Study (Ages). A ciascun partecipante è stato sottoposto un questionario con circa 100 domande, per stimare l'assunzione giornaliera media di vitamine e integratori: bassa, moderata, alta. Gli spermatozoi di tutti i volontari sono stati poi analizzati in laboratorio alla ricerca di eventuali danni al Dna.
I risultati non lascerebbero dubbi: gli uomini dai 44 anni in su che consumano le dosi più alte di vitamine E, C, B9 e zinco presentavano il 20% in meno di danni agli spermatozoi (con numeri molto simili a quelli delle persone più giovani) rispetto ai coetanei che consumano le dosi minime. Questa differenza non è stata rilevata, invece, per gli uomini sotto i 44 anni.
Questo, ovviamente, non è il primo studio che cerca di indagare l'influenza dell'alimentazione sulla fertilità maschile , ma il ruolo deimicronutrienti e, in particolare, degli antiossidanti (noti, in generale, per prevenire i danni del Dna) è molto difficile da determinare. Questi elementi possono essere utili per aumentare la probabilità di concepire? E riducono davvero la possibilità di sviluppare difetti genetici? “La nostra ricerca punta a stabilire proprio questo”, risponde Wyrobek, “ma ci poniamo anche questioni più ampie. Vogliamo sapere esattamente in che modo i diversi stili di vita ci proteggono dai danni causati dall'età”.
Lo studio ha utilizzato i dati di 80 volontari di età compresa fra i 22 e gli 80 anni, da tempo coinvolti nel California Age and Genetic Effects on Sperm Study (Ages). A ciascun partecipante è stato sottoposto un questionario con circa 100 domande, per stimare l'assunzione giornaliera media di vitamine e integratori: bassa, moderata, alta. Gli spermatozoi di tutti i volontari sono stati poi analizzati in laboratorio alla ricerca di eventuali danni al Dna.
I risultati non lascerebbero dubbi: gli uomini dai 44 anni in su che consumano le dosi più alte di vitamine E, C, B9 e zinco presentavano il 20% in meno di danni agli spermatozoi (con numeri molto simili a quelli delle persone più giovani) rispetto ai coetanei che consumano le dosi minime. Questa differenza non è stata rilevata, invece, per gli uomini sotto i 44 anni.
Questo, ovviamente, non è il primo studio che cerca di indagare l'influenza dell'alimentazione sulla fertilità maschile , ma il ruolo deimicronutrienti e, in particolare, degli antiossidanti (noti, in generale, per prevenire i danni del Dna) è molto difficile da determinare. Questi elementi possono essere utili per aumentare la probabilità di concepire? E riducono davvero la possibilità di sviluppare difetti genetici? “La nostra ricerca punta a stabilire proprio questo”, risponde Wyrobek, “ma ci poniamo anche questioni più ampie. Vogliamo sapere esattamente in che modo i diversi stili di vita ci proteggono dai danni causati dall'età”.
Fonte: "Micronutrients intake is associated with improved sperm DNA quality in older men"; doi:10.1016/j.fertnstert.2012.07.1126
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