giovedì 27 luglio 2017

ESAMI SANGUE E URINE GRAVIDANZA

IDENTIFICAZIONE DEL GRUPPO SANGUIGNO E DEL FATTORE RH.
esami    Questo esame viene richiesto all’inizio della gravidanza ed è fondamentale per prevenire incompatibilità di sangue materno/fetale.
    L’importanza della identificazione del gruppo sanguigno e del fattore Rh materno si rivela nelle conseguenze derivanti dalle gravidanze con presenza di fattore  Rh-.
    L’esame (Test di Coombs), che viene eseguito in laboratorio attraverso due distinte metodiche (indiretto sul sangue materno, diretto sul sangue cordonale con la funicolocentesi), svelando la presenza di anticorpi in grado di attaccare i globuli rossi fetali, ha notevole importanza nella prevenzione e nella diagnosi delle anemie immunoemolitiche.

RUBEO TEST
    Il rubeo test è l’esame più sicuro per la valutazione del grado di immunità contro la rosolia.
    E’ da effettuarsi appena accertata la gravidanza e in caso di positività , cioè di presenza in elevata percentuale di anticorpi antirosolia, non dovrà essere più ripetuto perchè la gestante risulta definitivamente immunizzata.
    Al contrario, se negativo, dovrà essere ripetuto ogni tre mesi perchè permane il rischio di contrarre la rosolia.
    Esiste la possibilità che il rubeo test dia risultato positivo ma con scarso numero di anticorpi antirosolia, segnale di una recente pregressa malattia.
In questa caso sarà il ginecologo a valutare la situazione.

TOXO TEST
    Questo esame valuta la immunizzazione contro la toxoplasmosi, malattia infettiva molto pericolosa se contratta in gravidanza per i danni che possono derivarne al feto.
    Questo esame è richiesto fin dall’inizio della gravidanza.
    L’esito positivo di tale esame indica la immunizzazione contro la toxoplasmosi, mentre la sua negatività costringerà la gestante alla sua ripetizione ogni 5 settimane.

ESAME DEL CITOMEGALOVIRUS
    Il citomegalovirus è un virus a DNA della Famiglia herpesviridae ed è responsabile dell’1% degli aborti, può esser inoltre causa di malformazioni fetali ed è consigliata la sua ricerca entro i primi tre mesi della gravidanza.
    Qualora le immunoglobine igG e igM risultassero positive, la gestante necessiterebbe di cure adeguate in centri specializzati in malattie infettive della gestazione.
    Il costo di questo esame è a parziale carico dell’utente in quanto non contemplato nei protocolli ministeriali.

ELETTROFORESI DELLE EMOGLOBINE
Questo esame viene prescritto quando vi è il sospetto che la donna possa essere portatrice sana di anemia mediterranea o di qualche altra forma di emoglobinopatia.
In caso di risultanze anomale del test, sarà necessario sottoporre anche il futuro padre all’esame, per valutare le possibilità che il nascituro possa essere affetto da talassemia.
Negli ultimi anni questo esame ha avuto notevole importanza nella diagnosi prenatale poiché permette la precoce identificazione (entro le prime 20 settimane) delle patologie talassemiche più gravi.

REAZIONE DI WASSERMAN o V.D.R.L.
    Questi esami servono a diagnosticare la sifilide (o lue), malattia infettiva venerea purtroppo molto diffusa.
    E’ un test di laboratorio che di prassi viene richiesto all’inizio della gravidanza poiché, in caso di positività , un’adeguata cura antibiotica eviterebbe al bambino qualsiasi rischio di contagio.
    Questa malattia si trasmette al feto dal secondo trimestre di gravidanza e potrebbe determinare l’aborto, il parto prematuro o un parto a termine con neonato vivo ma non vitale o con neonato affetto da sifilide congenita.
    La prognosi è tanto più favorevole quanto più precoci sono diagnosi e terapia.
Se l’indagine risulta negativa non occorrerà ripetere il test se non in caso di sospetto contagio successivo.

ESAME EMOCROMOCITOMETRICO
    Questo esame permette di conteggiare i vari elementi cellulari presenti nel sangue (globuli rossi, bianchi, emoglobina) ed è consigliato per la gestante ogni tre mesi. L’incremento di flusso sanguigno nel periodo di gravidanza potrebbe comportare una squilibrio delle componenti del sangue determinando quasi sempre una diminuzione dei globuli rossi (anemia) che va tenuta sotto controllo.

SIDERMIA e PERCENTUALE DI TRASFERRINA INSATURA
    Questi esami valutano la quantità di ferro che circola nel sangue e svolgono una importante funzione diagnostica di alcuni tipi di anemie. L’anemia da carenza di ferro è  tipica in gravidanza ed è consigliabile sottoporsi a questi esami fin dai primi mesi affinché l’eventuale “mancanza” possa essere recuperata con integratori prescritti dal proprio medico.
    Queste attenzioni consentono alla gestante di giungere al parto nelle migliori condizioni.

AZOTEMIA e CREATININA
    Lo scopo di questi esami è quello di calcolare il tasso di azoto e creatinina presenti nel sangue.
    Tra le funzioni dei reni vi è quella di filtrare ed eliminare queste scorie ma se tale processo di smaltimento non funzionasse doverosamente si verificherebbe un innalzamento delle sopracitate sostanze nel sangue.
    La maggior quantità di flusso sanguigno, determinata dalla gestazione, sottopone i reni ad un eccessivo lavoro per la depurazione.
    Gli esami hanno il compito di verificare che i reni sopportino bene la nuova condizione e che riescano a mantenere la giusta proporzione tra sali minerali trattenuti nel sangue e quelli espulsi con le urine.
    Il mantenimento di questo giusto rapporto evita l’insorgere di gravi patologie renali, pertanto l’esame verrà ripetuto ogni tre mesi.

GLICEMIA
    Questo esame ha il fine di quantificare il glucosio (zucchero) circolante nel sangue.
    Gli zuccheri sono fonte di energia necessaria alle cellule nervose, ai globuli rossi, ai muscoli e sono di immediata assimilazione.
    Inoltre l’organismo umano provvede anche ad accumularne una riserva che verrà utilizzata in caso di bisogno.
    Questo delicato processo metabolico impedisce variazioni importanti in eccesso o in difetto.
Può succedere che in gravidanza questo meccanismo non funzioni perfettamente provocando un pericoloso accumulo di glucosio nel sangue che può sfociare in diabete gestazionale.
    Queste ovvie ragioni inducono i medici a prescrivere l’esame periodicamente (di solito trimestralmente).
    Qualora l’indagine glicemica rivelasse valori superiori alla norma o se in famiglia della gestante fossero presenti casi di diabete, il medico integrerà tale esame con la curva glicemica da carico di glucosio (OGTT 75g).

BILIRUBINA E TRANSAMINASI
    Questi esami vengono richiesti alla gestante per verificare la funzionalità epatica.
    Anche se poco sollecitato in gravidanza, il fegato può essere soggetto a  disturbi: ad esempio l’ittero che è caratterizzato dalla colorazione gialla dell’epidermide, indica la difficoltà del fegato ad eliminare la bilirubina.
    L’esame della bilirubina viene consigliato un paio di volte nel corso della gravidanza, mentre quello della transaminasi è prescrivibile fin dal primo trimestre e verrà richiesto al 7° ed 8° mese.

RICERCA ANTIGENE AUSTRALIA (HbsAg)
    L’antigene Australia HbsAg indica una pregressa epatite B ed il conseguente sviluppo dei suoi anticorpi (anti HBs).
    Questo dato è significativo perché rivela che un soggetto, pur non avendo l’epatite B, è portatore sano della stessa e nel caso della gestante potrebbe infettare il neonato durante il parto.
    La ricerca preventiva permetterà di salvaguardare il bambino che appena nato verrà trattato con gammaglobuline e la vaccinazione per inibire lo sviluppo di tale patologia.
    In Italia, statisticamente, il 3 o 4% delle donne sono portatrici sane ed in alcune regioni è obbligatorio sottoporsi alla ricerca.

QUADRO SIEROPROTEICO o PROTIDEMIA
    Questo esame valuta la concentrazione delle proteine nel sangue ed è indice della capacità di sintesi epatica.
    Non è un controllo indispensabile, ma insieme alla proteinuria (eliminazione di proteine con l’urina) può rivelare gestosi o un’eventuale epatopatia.

ESAME COMPLETO URINE
     In gravidanza è molto utile sottoporsi frequentemente all’esame delle urine con lo scopo di ottenere utili informazioni sullo stato generale.
Sono infatti tre gli elementi che potrebbero indicare gravi patologie se presenti in eccessiva quantità nelle urine:
albumina;
glucosio;
leucociti.
    L’albumina è una proteina che non dovrebbe comparire nelle urine per cui, se presente, è necessario approfondire la ricerca con esami specifici.
    Il glucosio nelle urine va tenuto sotto stretta sorveglianza per escludere, in caso di eccesso, il diabete.
    I leucociti svelano, se in quantità eccessiva, una infezione dell’apparato urinario (un rischio a cui le gestanti sono esposte) per cui è utile integrarla con l’urinocultura.
Questo semplice ed economico esame è un importante spia per molteplici patologie della gravidanza.

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