venerdì 14 luglio 2017

Cioccolato in gravidanza: quanto ne posso mangiare? E se cerco un bambino?

Il cioccolato
Картинки по запросу cioccolata      Secondo la Direttiva 2000/36/CE, il cioccolato viene definito come un alimento costituito da cacao e zuccheri, contenente almeno il 35% di cacao secco totale, comprensivo di cacao sgrassato (non meno del 14%) e burro di cacao (non meno del 18%) ed è consentito un massimo del 5% (in peso nel prodotto finito) di grassi equivalenti al burro di cacao.
        Le tre categorie di cioccolato, bianco, al latte e fondente, differiscono tra di loro per il contenuto di cacao, burro di cacao ed alcune componenti del latte.

      Il cioccolato fondente non contiene alcun residuo secco del latte, che invece, è contenuto nelle varianti bianco e al latte (come, giustamente, indica il nome stesso). Il cioccolato bianco, di contro, non contiene cacao sgrassato, ma solo burro di cacao (ed in effetti non sarebbe nemmeno classificabile come cioccolato), a cui si aggiunge una grande quantità di zuccheri.

      Il contenuto di nutrienti nel cioccolato dipende, in parte, dalla percentuale di cacao non grasso contenuto in esso.

      In generale ad una maggiore percentuale di cacao corrispondono più calorie, ma, allo stesso tempo, corrispondono anche maggiori quantità di polifenoli e minerali (in varie proporzioni in base all’origine geografica del cacao).

      I grassi contenuti nel cioccolato sono, prevalentemente, acido stearico, acido oleico e acido palmitico, i quali appartengono alla categoria degli acidi grassi saturi. Nonostante questo, però, gli acidi grassi trans (considerati quelli più “pericolosi”) sono contenuti in basse concentrazioni.

Quali sono gli effetti del cioccolato sulla fertilità?
      Molti studi hanno portato a scoprire che gran parte dei casi di infertilità, sia maschile che femminile, sono attribuibili a stress ossidativo, che a sua volta, è origine e causa di tante patologie. Essendo il cioccolato, nelle forme più fondenti (almeno 72%) ricco di polifenoli, ovvero antiossidanti naturali, l’assunzione di una piccola porzione di cioccolato dark potrebbe addirittura far bene all’organismo.

      Una precisazione va fatta per la presenza di caffeina. La caffeina non è salutare, può comportare (o peggiorare ove già presenti) problemi infiammatori all’apparato gastrointestinale, può provocare (o peggiorare) casi di ipertensione, può generare insonnia ed altri disturbi neurologici.

      Naturalmente, come diceva anche Paracelso, “è la dose che fa il veleno”, ovvero l’OMS ha stabilito, in seguito a vari studi effettuati sulla popolazione mondiale, un quantità massima di caffeina assimilabile pari a 200 mg/giorno per gli abitanti dei paesi nordici e 300 mg/giorno per la popolazione delle nostre latitudini, italiani compresi.

      Un quadratino di cioccolato fondente rientra ampiamente in questi limiti, ma è importante tenerne conto se, contemporaneamente, si ha l’abitudine di assumere molti caffè o tè al giorno o altri alimenti contenenti caffeina (farmaci inclusi).

Si può assumere cioccolato in gravidanza?
      Uno studio di Prochownich degli inizi del 1900 ha evidenziato già allora che in gravidanza il metabolismo e l’attività ossidativa si modificano e, se le modifiche non vengono compensate, si può sfociare in aborto spontaneo, preeclampsia e ipertensione (ovviamente a quei tempi non si conoscevano ancora tutte le potenzialità di una corretta alimentazione e di un corretto stile di vita).

      Secondo l’Institute Of Medicine (IOM, 2002), a partire dalla 10-13sima settimana è necessario aumentare l’apporto calorico della gestante di circa 100-400 kcal al giorno (la differenza dipende dal BMI di partenza della donna) e questo aumento dei nutrienti deve includere anche un inserimento di fonti supplementari di antiossidanti.

      In aggiunta a questo studio, un lavoro dell’Università di Perugia del 2012 ha evidenziato che una supplementazione di una piccola quantità di cioccolato ad alta percentuale di cacao, di circa 30 g al giorno per 24 settimane (a partire, quindi, dal secondo trimestre), può apportare benefici alla salute della gestante senza comportare il rischio di un eccessivo aumento di peso.

      In aggiunta a quanto già affermato, uno studio del 2009 ha addirittura evidenziato una diminuzione del rischio di preeclampsia con l’assunzione regolare, a partire dal secondo trimestre, di una piccola quota di cioccolato fondente (circa 20 g), così come, uno studio del 2004 ha permesso di osservare che un moderato consumo di cioccolato contribuisce non solo al benessere psicologico della mamma, ma può influire positivamente al temperamento del bambino nel suo sviluppo.Naturalmente, così come spiegato già nel caso della salute riproduttiva, è necessario considerare l’apporto di caffeina ed evitare di assumere contemporaneamente cioccolato e caffè o tè o bevande o altri alimenti contenenti caffeina.

Fonte http://www.periodofertile.it/gravidanza/cioccolato-gravidanza-quanto-ne-posso-mangiare-cerco-un-bambino

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