I sostituti del latte materno subiscono tutti dei trattamenti, dapprima nel corso della loro fabbricazione, poi nelle fasi di confezionamento, trasporto, distribuzione e stoccaggio nei depositi, in farmacia o punti vendita della grande distribuzione. Una volta acquistato e aperta la confezione, la rimanente quantità di prodotto va adeguatamente conservata per evitare che si deteriori. I tempi e le modalità variano a seconda che si tratti di un prodotto liquido o in polvere.
Il latte liquido, pronto per l’uso, è sterile fino a quando non è aperto: perciò è la scelta più sicura. Il latte in polvere non è sterile, e anche ammesso che possa contenere un numero molto basso di colonie batteriche (fra cui anche l’Enterobacter sakazakii, incriminato per aver causato gravi infezioni in neonati allattati con latte non sterile), la contaminazione della polvere può avvenire al momento della sua preparazione in fabbrica o dopo l’apertura della confezione.
Si può però eliminare la maggior parte dei batteri scaldando l’acqua per la ricostituzione del prodotto alla temperatura di almeno 70°C. Il latte così preparato deve essere poi raffreddato rapidamente per evitare che i batteri residui si moltiplichino, e questo può avvenire quando il latte ha una temperatura compresa tra 7 e 65°C. Più a lungo il latte si trova a questa temperatura, maggiore è il rischio di aumentarne la carica batterica e quindi il rischio che il bambino possa contrarre un’infezione.
Una volta aperta la confezione, i sostituti liquidi del latte materno possono essere conservati in frigorifero per un massimo di 24 ore. Una volta che il latte è pronto, deve essere consumato entro due ore. Fuori casa conviene un thermos con acqua bollita: se è pieno e ben chiuso, l’acqua manterrà una temperatura superiore ai 70°C per diverse ore. Non è necessario sterilizzare il thermos se viene usato unicamente per conservare dell’acqua bollita destinata alla preparazione del latte. Basta lavarlo e risciacquarlo con acqua bollita prima dell’uso.
Biberon sicuro
Preparate una singola poppata per volta così: versare l’acqua in un contenitore ben pulito. Lavarsi le mani con acqua e sapone e poi asciugarle. Fare bollire l’acqua.
Importante: aggiungere la polvere quando la temperatura dell’acqua è a 70°C; in pratica coprire il contenitore con un coperchio dopo l’ebollizione e attendere non più di 30 minuti. Mettere in un biberon sterilizzato la quantità di acqua necessaria per sciogliere la polvere. Aggiungere l’esatta quantità di polvere indicata nella confezione. Chiudere il biberon e agitare bene il contenuto. Raffreddare rapidamente il latte mettendo il biberon in acqua fredda. Controllare la temperatura facendo cadere qualche goccia di latte sul dorso della mano e sentire che è tiepida. Eliminare il contenuto se non è stato consumato entro due ore.
Riscaldare con cura
Fate attenzione nell’uso del forno a microonde per preparare o riscaldare le formule, sia in polvere che liquide. Il microonde non garantisce un riscaldamento omogeneo del liquido e rende possibile la pericolosa presenza di punti eccessivamente caldi, detti hot spots, che potrebbero ustionare la bocca del bambino.
Fonte https://www.uppa.it/nascere/allattamento/latte-di-formula-liquido-o-in-polvere/
Il latte liquido, pronto per l’uso, è sterile fino a quando non è aperto: perciò è la scelta più sicura. Il latte in polvere non è sterile, e anche ammesso che possa contenere un numero molto basso di colonie batteriche (fra cui anche l’Enterobacter sakazakii, incriminato per aver causato gravi infezioni in neonati allattati con latte non sterile), la contaminazione della polvere può avvenire al momento della sua preparazione in fabbrica o dopo l’apertura della confezione.
Si può però eliminare la maggior parte dei batteri scaldando l’acqua per la ricostituzione del prodotto alla temperatura di almeno 70°C. Il latte così preparato deve essere poi raffreddato rapidamente per evitare che i batteri residui si moltiplichino, e questo può avvenire quando il latte ha una temperatura compresa tra 7 e 65°C. Più a lungo il latte si trova a questa temperatura, maggiore è il rischio di aumentarne la carica batterica e quindi il rischio che il bambino possa contrarre un’infezione.
Una volta aperta la confezione, i sostituti liquidi del latte materno possono essere conservati in frigorifero per un massimo di 24 ore. Una volta che il latte è pronto, deve essere consumato entro due ore. Fuori casa conviene un thermos con acqua bollita: se è pieno e ben chiuso, l’acqua manterrà una temperatura superiore ai 70°C per diverse ore. Non è necessario sterilizzare il thermos se viene usato unicamente per conservare dell’acqua bollita destinata alla preparazione del latte. Basta lavarlo e risciacquarlo con acqua bollita prima dell’uso.
Biberon sicuro
Preparate una singola poppata per volta così: versare l’acqua in un contenitore ben pulito. Lavarsi le mani con acqua e sapone e poi asciugarle. Fare bollire l’acqua.
Importante: aggiungere la polvere quando la temperatura dell’acqua è a 70°C; in pratica coprire il contenitore con un coperchio dopo l’ebollizione e attendere non più di 30 minuti. Mettere in un biberon sterilizzato la quantità di acqua necessaria per sciogliere la polvere. Aggiungere l’esatta quantità di polvere indicata nella confezione. Chiudere il biberon e agitare bene il contenuto. Raffreddare rapidamente il latte mettendo il biberon in acqua fredda. Controllare la temperatura facendo cadere qualche goccia di latte sul dorso della mano e sentire che è tiepida. Eliminare il contenuto se non è stato consumato entro due ore.
Riscaldare con cura
Fate attenzione nell’uso del forno a microonde per preparare o riscaldare le formule, sia in polvere che liquide. Il microonde non garantisce un riscaldamento omogeneo del liquido e rende possibile la pericolosa presenza di punti eccessivamente caldi, detti hot spots, che potrebbero ustionare la bocca del bambino.
Fonte https://www.uppa.it/nascere/allattamento/latte-di-formula-liquido-o-in-polvere/
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