martedì 22 gennaio 2019

Tumori e fertilità maschile

       I trattamenti chemioterapici inducono infertilità in relazione al tipo di farmaco e al dosaggio utilizzato, gli agenti alchilanti per esempio, usati nel trattamento delle leucemie e dei linfomi, inducono azoospermia (assenza di spermatozoi) che può essere irreversibile. La radioterapia determina una riduzione del numero di spermatozoi in relazione alla dose di radiazione subita.

       Pertanto, in previsione del trattamento chemioterapico/radioterapico, è necessario preservare la capacità riproduttiva del paziente neoplastico in età fertile. Le strategie che si possono mettere in atto sono:


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  • crioconservazione del seme dopo masturbazione: rappresenta la metodica più efficace e più semplice da effettuare, necessita di programmazione per evitare di posticipare l’inizio del trattamento antineoplastico, vengono eseguite solitamente raccolte plurime per garantire un quantitativo sufficiente di liquido seminale. Il seme raccolto viene congelato in azoto liquido per interrompere l’attività biologica e preservare la fertilità. Gli spermatozoi congelati vengono utilizzati per una procreazione medicalmente assistita (PMA) con la metodica ICSI che consiste nell’inoculare un singolo spermatozoo all’interno dell’ovocita, pertanto la criopreservazione del seme deve sempre essere proposta anche in presenza di un eiaculato che contenga uno scarso numero di spermatozoi. La crioconservazione del liquido seminale può indurre alterazioni tali per cui, dopo lo scongelamento, gli spermatozoi non sono utilizzabili. Non esiste una limitazione temporale all’uso del seme congelato. È necessario che la raccolta del seme avvenga prima di iniziare il trattamento in quanto anche un solo ciclo di chemioterapia può alterare il DNA degli spermatozoi;
  • crioconservazione del seme raccolto con metodi alternativi: si procede al prelievo del seme attraverso aspirazione testicolare o biopsia testicolare. Tali procedure vengono effettuate previa sedazione;
  • schermatura gonadica: nel corso della radioterapia vengono utilizzate delle schermature per ridurre la quantità di radiazioni che arrivano al testicolo;
  • protezione testicolare mediante somministrazione di terapie ormonali (LHRH analoghi o antagonisti): è un metodo che presenta un’efficacia limitata.


Fonte https://www.laleggepertutti.it/262439_ho-un-tumore-potro-avere-dei-figli#Tumori_e_fertilita_femminile

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