venerdì 25 gennaio 2019

IL FUMO IN GRAVIDANZA: DANNO PER IL CUORE DEL FETO

fumo        Secondo Patrick Sullivan, che ha coordinato lo studio, i danni al feto sono direttamente proporzionali al numero di sigarette fumate dalla madre, in particolar modo se quest’ultima ha superato i 35 anni di età.
        Uno studio analogo, condotto presso l’ Università dell’Arkansas, dell’Iowa e dello Utah in sinergia con il National Centre on Birth Defects and Developmental Disabilities di Atlanta, e pubblicato sulla prestigiosa rivista Pediatric, arriva alle medesime conclusioni: il fumo in gravidanza rappresenta una minaccia per il cuore del bambino.
        Anche questa ricerca, infatti , dopo aver messo a confronto un elevato numero di neonati sani e di altri affetti da vizi cardiaci, ha trovato una relazione inconfutabile tra la presenza della patologia del piccolo e il fumo della madre durante il primo trimestre di gravidanza.


        Inoltre, lo studio ha anche evidenziato che i bambini sofferenti di patologie cardiache congenite spesso erano nati prematuramente e con un basso peso al momento della nascita.
        Anche in questo caso i difetti ostruttivi del lato destro del cuore e le anomalie del setto cardiaco si sono dimostrati direttamente proporzionali al numero di sigarette fumate durante i primi 3 mesi di gestazione.
        E’ stato anche dimostrato come altri fattori, quali alcool, appartenenza a diverse etnie, età materna o assunzione di vitamine non influenzasse minimamente l’associazione fra fumo in gravidanza e problemi cardiaci del bambino.

Fonti
– Study shows pregnant women still smoking, newborns at risk for heart defects
– WHO recommendations for the prevention and management of tobacco use and second-hand smoke exposure in pregnancy

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