I dati medici confermano un aumento dell’incidenza di allergia alla frutta secca ed altre allergie alimentari nei bambini.
La causa di questo incremento è ancora sconosciuta.
Lo studio della dottoressa A. Lindsay Frazier ha preso in esame la storia clinica di 10.907 partecipanti. Si tratta di ragazzi nati tra il primo gennaio del 1990 ed il trentuno dicembre del 1994 e delle loro madri.
Per ogni caso sono stati raccolti dati sul tipo di alimentazione materna prima, durante e dopo la gravidanza.
Una parte delle madri erano allergiche alla frutta secca.
In seguito sono stati raccolti i dati dei bambini prendendo in considerazione quelli che durante l’accrescimento hanno manifestato forme di allergia alimentare.
Nel gruppo di bambini esaminati si sono sviluppate nel corso degli anni 308 casi di allergia alimentare.
In 140 di questi casi è stata diagnosticata una allergia alle arachidi ed alla frutta secca con guscio.
L’esame dei dati raccolti ha dimostrato che l’incidenza di allergia alla frutta secca è stata significativamente minore nelle madri non allergiche che durante la gravidanza avevano inserito nella propria alimentazioni arachidi ed altra frutta secca con guscio.
Nel gruppo delle madri con allergia alla frutta secca invece c’è stata una correlazione positiva, ma non statisticamente significativa, tra il contatto con frutta secca e lo sviluppo di allergie nei figli.
Nelle madri non allergiche il consumo di frutta secca e la presenza di allergia nel nascituro sono stati inversamente proporzionali.
Le madri con il più alto consumo di frutta secca in gravidanza hanno infatti avuto il più basso dato di incidenza di allergia a questo tipo di alimento nei figli.
Lo studio ha dimostrato scientificamente il fenomeno ed i medici hanno ipotizzato una spiegazione di tipo immunitario.
Si pensa che l’esposizione agli allergeni della frutta secca in fase precoce (durante la maturazione fetale nel periodo della gravidanza) aumenti la tolleranza del sistema immunitario in fase di sviluppo a questa tipologia di sostanze abbassando il rischio dello sviluppo di allergia nella vita futura.
Questo studio conferma l’importanza dell’influenza ambientale sullo sviluppo fetale e la possibile correlazione tra regime alimentare materno ed insorgenza di patologie in età adulta del nascituro.
È auspicabile che la scienza medica riesca in un prossimo futuro ad arrivare ad un efficace programma di prevenzione nei confronti delle più diffuse malattie metaboliche ed immunitarie attraverso una maggiore comprensione dei meccanismi di influenza ambientale sullo sviluppo fetale durante la gravidanza.
Fonte
Prospective Study of Peripregnancy Consumption of Peanuts or Tree Nuts by Mothers and the Risk of Peanut or Tree Nut Allergy in Their Offspring (Abstract)
La causa di questo incremento è ancora sconosciuta.
Lo studio della dottoressa A. Lindsay Frazier ha preso in esame la storia clinica di 10.907 partecipanti. Si tratta di ragazzi nati tra il primo gennaio del 1990 ed il trentuno dicembre del 1994 e delle loro madri.
Per ogni caso sono stati raccolti dati sul tipo di alimentazione materna prima, durante e dopo la gravidanza.
Una parte delle madri erano allergiche alla frutta secca.
In seguito sono stati raccolti i dati dei bambini prendendo in considerazione quelli che durante l’accrescimento hanno manifestato forme di allergia alimentare.
Nel gruppo di bambini esaminati si sono sviluppate nel corso degli anni 308 casi di allergia alimentare.
In 140 di questi casi è stata diagnosticata una allergia alle arachidi ed alla frutta secca con guscio.
L’esame dei dati raccolti ha dimostrato che l’incidenza di allergia alla frutta secca è stata significativamente minore nelle madri non allergiche che durante la gravidanza avevano inserito nella propria alimentazioni arachidi ed altra frutta secca con guscio.
Nel gruppo delle madri con allergia alla frutta secca invece c’è stata una correlazione positiva, ma non statisticamente significativa, tra il contatto con frutta secca e lo sviluppo di allergie nei figli.
Nelle madri non allergiche il consumo di frutta secca e la presenza di allergia nel nascituro sono stati inversamente proporzionali.
Le madri con il più alto consumo di frutta secca in gravidanza hanno infatti avuto il più basso dato di incidenza di allergia a questo tipo di alimento nei figli.
Lo studio ha dimostrato scientificamente il fenomeno ed i medici hanno ipotizzato una spiegazione di tipo immunitario.
Si pensa che l’esposizione agli allergeni della frutta secca in fase precoce (durante la maturazione fetale nel periodo della gravidanza) aumenti la tolleranza del sistema immunitario in fase di sviluppo a questa tipologia di sostanze abbassando il rischio dello sviluppo di allergia nella vita futura.
Questo studio conferma l’importanza dell’influenza ambientale sullo sviluppo fetale e la possibile correlazione tra regime alimentare materno ed insorgenza di patologie in età adulta del nascituro.
È auspicabile che la scienza medica riesca in un prossimo futuro ad arrivare ad un efficace programma di prevenzione nei confronti delle più diffuse malattie metaboliche ed immunitarie attraverso una maggiore comprensione dei meccanismi di influenza ambientale sullo sviluppo fetale durante la gravidanza.
Fonte
Prospective Study of Peripregnancy Consumption of Peanuts or Tree Nuts by Mothers and the Risk of Peanut or Tree Nut Allergy in Their Offspring (Abstract)
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