I geni sono in grado di far viaggiare nel tempo in quanto conservano le tracce degli eventi che, fin dai primi giorni dal concepimento, possono poi aver determinato problemi di salute da adulti, come cancro e obesità.
E’ quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Science Advances, condotto dai ricercatori della Scuola Londinese di Igiene e Medicina Tropicale coordinati da Matt Silver.
I ricercatori sono partiti da banche genetiche pubbliche di embrioni umani cinesi, ottenuti da fecondazione in vitro. Studiando specifiche regioni, hanno trovato le impronte legate a diverse condizioni ambientali dell’embrione, come la differente nutrizione materna.
Si tratta di una complessa rete di fattori, il cosiddetto epigenoma, cioé l’insieme dei segnali che regolano il funzionamento del Dna, accendendo o spegnendo i geni in tessuti diversi e in fasi differenti della vita di una cellula.
“Abbiamo notato che dopo il concepimento in specifiche regioni del Dna vengono aggiunti piccoli gruppi chimici, i gruppi metile, in modo diverso rispetto al resto del genoma”, hanno spiegato gli autori.
“E’ come se il Dna dell’embrione indossasse un vestito di tipo chimico differente“, ha spiegato all’ANSA il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata. Per l’esperto, “erano noti effetti transgenerazionali dell’epigenoma, come la predisposizione al diabete. Quello che però non sapevamo e’ a quando risalivano”.
Lo studio fornisce ora una prima risposta, andando indietro fino ai primi giorni dal concepimento. “Ma ha alcune limitazioni – conclude Novelli – ammesse dagli stessi autori, legate al numero ridotto di embrioni studiati e alla tecnica usata per l’analisi dei diversi vestiti indossati dal Dna, che non è ancora precisa”.
Fonte http://www.meteoweb.eu/2018/07/geni-viaggiare-tempo/1122394/#H0gkgOh0pytbDywv.99
E’ quanto emerge dallo studio pubblicato sulla rivista Science Advances, condotto dai ricercatori della Scuola Londinese di Igiene e Medicina Tropicale coordinati da Matt Silver.
I ricercatori sono partiti da banche genetiche pubbliche di embrioni umani cinesi, ottenuti da fecondazione in vitro. Studiando specifiche regioni, hanno trovato le impronte legate a diverse condizioni ambientali dell’embrione, come la differente nutrizione materna.
Si tratta di una complessa rete di fattori, il cosiddetto epigenoma, cioé l’insieme dei segnali che regolano il funzionamento del Dna, accendendo o spegnendo i geni in tessuti diversi e in fasi differenti della vita di una cellula.
“Abbiamo notato che dopo il concepimento in specifiche regioni del Dna vengono aggiunti piccoli gruppi chimici, i gruppi metile, in modo diverso rispetto al resto del genoma”, hanno spiegato gli autori.
“E’ come se il Dna dell’embrione indossasse un vestito di tipo chimico differente“, ha spiegato all’ANSA il genetista Giuseppe Novelli, rettore dell’Università di Roma Tor Vergata. Per l’esperto, “erano noti effetti transgenerazionali dell’epigenoma, come la predisposizione al diabete. Quello che però non sapevamo e’ a quando risalivano”.
Lo studio fornisce ora una prima risposta, andando indietro fino ai primi giorni dal concepimento. “Ma ha alcune limitazioni – conclude Novelli – ammesse dagli stessi autori, legate al numero ridotto di embrioni studiati e alla tecnica usata per l’analisi dei diversi vestiti indossati dal Dna, che non è ancora precisa”.
Fonte http://www.meteoweb.eu/2018/07/geni-viaggiare-tempo/1122394/#H0gkgOh0pytbDywv.99
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