martedì 14 novembre 2017

Tipi di sterilità


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  • Sterilità idiopatica – si tratta di un tipo di sterilità “inspiegabile” e riguarda circa il 15-20% dei casi. Si parla di sterilità idiopatica, quando la coppia, dopo esami di laboratorio e strumentali non hanno evidenziato alcun problema, nemmeno dopo la visita obiettiva dei partner o anamnesi, e infine, per via del fatto che la coppia, dopo due anni di rapporti sessuali non protetti, non è riuscita a concepire.
  • Sterilità di tipo immunologico – questa sterilità è stata scoperta solo alcuni anni fa, quando si è appurato che alcuni anticorpi delle donne, impedissero agli spermatozoi di risalire il canale della cervicale. Questo tipo di sterilità può essere combattuta procedendo a rapporti sessuali “mirati” o tramite inseminazione endouterina, con soluzioni a base di idrocortisone.
  • Sterilità cervicale – in alcuni casi, gli spermatozoi degli uomini, anche se assolutamente normali, risalgono la cervicale della donna e raggiungono senza alcun problema l’utero, eppure, nonostante le tube siano pronte ad accoglierli, la gravidanza non avviene. In questi casi, si parla di “incompatibilità” tra i partner a concepire. Gli stessi partner potrebbero tranquillamente avere figli con altre persone. Per risolvere questo problema, si procede con l’inseminazione intrauterina.
  • Sterilità secondaria – questa insorge, solitamente, dopo una seconda gravidanza, portata a termine con successo o dopo un aborto. In genere è legata ad un problema di natura meccanica, che è insorto nella gravidanza precedente. Anche in questo caso è necessario che la donna si sottoponga ad esami di laboratorio, ma anche l’uomo dovrà sottoporsi all’esame dello spermiocoltura e dello spermiogramma. A seconda dei risultati, si procederà poi con una fecondazione assistita o una cura farmacologica.
  • Fattore Rh e gruppo sanguigno

      Effettuando il test del sangue, è possibile individuare il gruppo sanguigno di uno o entrambi i partner, che può essere di tipo: A, B, 0 e AB. Grazie a questo primo esame, è possibile verificare se possano esserci problemi di compatibilità tra il feto e il sangue della mamma.
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     Nel caso in cui la futura mamma abbia 0+ come gruppo sanguigno e il futuro papà un gruppo diverso, il futuro nascituro potrebbe soffrire di incompatibilità AB0, un disturbo comunque facilmente risolvibile che si presenta alla nascita del bambino. Questo esame, inoltre, consente di verificare se uno dei partner è Rh positivo o negativo.

     Nel caso in cui la mamma fosse Rh- e il papà Rh+, il bambino potrebbe risultare Rh+ e quindi differente da quello della mamma. Questo comporta un problema tra le difese immunitarie della mamma e del bambino che porta in grembo. Tuttavia, si tratta di una condizione più probabile dal secondo figlio in poi. Inoltre, l’esame gratuito Coombs dovrebbe risolvere ogni dubbio.

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