martedì 28 novembre 2017

Il test di Apgar da solo non basta per la diagnosi neonatale

       Unimamme, forse avrete sentito già nominare il test di Apgar, un test a cui viene sottoposto il neonato per accertarsi che vada tutto bene. Ai neonati viene dato un giudizio compreso tra 0 e 10 a 1 e a 5 minuti di vita, e solo per bambini che hanno avuto a 5 minuti risultati di 7 o meno la valutazione continua per 20 minuti. Vengono considerati:


  • colore
  • battito cardiaco
  • riflessi
  • tono muscolare
  • respirazione

       I medici però non dovrebbero usare i risultati del test di Apgar per predire mortalità neonatale, diagnosticare asfissia o conseguenze a livello neurologico.

       Questo è ciò che l’Accademia Americana dei Pediatri (AAP) e il Collegio Americano di Ostetrici e Ginecologi (ACOG) suggeriscono e hanno pubblicato sulla rivista Pediatrics e Obstetrics & Gynecology.

Test di Apgar: novità e conferme
       I nuovi suggerimenti insistono sull’ottenere campioni di sangue ombelicale da una sezione tagliata del cordone per i bambini con risultati sotto i 5 punti dopo 5 minuti (Test di Apgar allargato).

       Le nuove disposizioni consigliano inoltre di sottoporre la placenta ad ulteriori esami.
Le linee guida del test di Apgar sottoscritte dall’APP e dall’ACOG invitano inoltre a non usare i punteggi per determinare la necessità della rianimazione o quali passaggi siano necessari e se qualche tentativo di rianimazione debba essere iniziato primo del primo test di Apgar dopo 1 minuto.

       Si chiarisce poi che l’asfissia è un processo e non un punto di arrivo e il test di Apgar non deve essere l’unico riferimento. Sono diversi i fattori da considerare per pensare a un avvenimento ipossico – ischemico intraparto, tra cui:
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  • valutazione delle funzioni cliniche cerebrali con esami di risonanza magnetica
  • risultati di elettroencefalogramma neonatale
  • esame patologico della placenta
  • studi ematologici
  • disfunzione organica multisistema
  • battito fetale non rassicurante

       Gli autori hanno osservato che un evento ipossico ischemico non è coerente con un punteggio Apgar di 7 o più dopo 5 minuti.

       Alcuni risultati hanno indotto la commissione a ritenere che i bambini con un punteggio di Apgar di 5 o meno nei primi 5 – 10 minuti sia da associarsi con il rischio di paralisi cerebrale.

       Rimane invece invariato l’invito che qualsiasi test di Apgar con un punteggio di 0 oltre 10 minuti non sia usato per determinare se continuare la rianimazione.

       Un punteggio tra 0-3 in 5 minuti è considerato un segno non specifico di malattia e uno dei primi segni di encefalopatia ma non è un indicatore specifico di compromissione durante il parto.
     
       Naturalmente questi dati devono servire per aumentare il benessere e la qualità delle eventuali cure al bimbo.

       Unimamme noi speriamo di avervi aiutate chiarendovi qualche dubbio, non state però in ansia per questo test.


Fonte https://www.universomamma.it/apgar-test-novita/

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