lunedì 15 agosto 2016

Fecondazione assisitita: impennata di nascite nell'Unione Europea

2blastula       Secondo gli ultimi dati provenienti dall registro della Società Europea di medicina e biologia della riproduzione (Eshre) e pubblicato su "Human Reproduction", in Europa sono nati quasi144mila i bambini in un anno, al netto di oltre 640mila cicli effettuati; di questi, circa 33.600 trattamenti sono avvenuti grazie a ovodonazioni, le inseminazioni eterologhe con ovuli provenienti da un donatore.

       Numeri in aumento si si condisera che nel precedente rapporto Eshre si parlava di 610.000 cicli iniziati nel 2011 e 30.198 ovodonazioni.

       Tali dati sono riferiti a cicli di fecondazione iniziati da gennaio a dicembre 2012 e raccolti daRegistri Nazionali (ove esistenti) o su base volontaria da parte del personale.
In 1.111 centri presenti in 34 Paesi sono stati riportati 640.144 trattamenti di procreazione medicalmente assistita (Pma). Di questi 139.978 fecondazioni in vitro (Fivet), 312.600 Icsi (con iniezione dello spermatozoo nell'ovocita), 139.558 trasferimenti di embrioni crioconservati, 33.605 eterologhe da ovodonazioni e 8.433 cicli con diagnosi preimpianto.

        «Il sedicesimo rapporto dell'ESHRE mostra una continua espansione del numero di trattamenti ciclici in Europa - si legge nell'abstract dell'articolo - con oltre 640.00 cicli registrati nel 2012 e un crescente contributo alle nascite in molti paesi. Tuttavia, la necessità di migliorare e omologare i registri nazionali e isituire metologie standard continua a persistere [...]I cicli continuano ad aumentare di anno in anno, i tassi di gravidanza nel 2012 sono rimasti stabili rispetto al 2011 e il numero di trasferimenti con piu' di 3 embrioni è diminuito».

        L'offerta totale di cicli per la fertilità nel 2012 è stata di 1.252 per milione di abitanti (con un range da 325 a 2.732 cicli). In Italia, secondo l'ultima relazione del Ministero della Salute al Parlamento il tasso, nel 2014, era di più di mille cicli per milione di abitanti (1.102).

FONTE: Ansa.it, ESHRE, Oxford Journal

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