Da tempo si discute tra i ricercatori, tra gli psicologi ed i sociologi, sulle caratteristiche delle coppie infertili che scelgono la procreazione medicalmente assitita (PMA).
Alcuni ricercatori sostengono che si tratta di coppie particolarmente fragili, emotivamente “delicate” e che il difficile iter della PMA è fonte di ulteriore sofferenza psicologica, con conseguenze possibili anche sul nato.
Altri, al contrario, affermano che si tratta di coppie particolarmente stabili e solidali, che, proprio in virtù di questa forza interiore riescono a passare attraverso il difficile “percorso di guerra” dell’infertilità, senza uscirne troppo danneggiate psicologicamente.
Va in questo senso una ricerca recentemente pubblicata su “Human Reproduction” nella quale si sono interrogate sulla qualità della relazione, sul rapporto sessuale e sulle attitudini genitoriali, 110 coppie con figli nati dalla fecondazione assitita e 110 coppie con figli nati naturalmente, considerando il periodo che va dall’inizio della gravidanza al primo anno di vita del bambino.
I risultati hanno evidenziato un più elevato grado di felicità nelle coppie che avevano avuto problemi di fertilità.
Si trovano ugualmente conferme a questa tesi, nel lavoro svolto presso l’Università svedese di Linkoping, nel quale sono stati messi a confronto genitori di bambini nati da fecondazione assistita con genitori di figli concepiti naturalmente. I risultati suggeriscono che le difficoltà incontrate durante il periodo di trattamento rafforzano il rapporto di coppia. Essi mostrano anche che i bambini nati con la fecondazione assitita sono considerati dai loro genitori più attenti, più sensibili ed obbedienti.
Effettivamente, per ovvie ragioni di riservatezza non sono molte le ricerche su larga scala sulle “famiglie PMA” e numerose di queste ricerche riguardano casistiche relative ed un numero molto piccolo di casi, quindi non sono molto significative statisticamente.
Su un dato probabilmente entrambi i gruppi di ricercatori possono concordare, ovvero sul fatto che queste coppie dimostrano grande dedizione e attenzione verso il nuovo nato, che è costato loro fatica e impegno, fatto che si può probabilmente misurare attraverso un indicatore, un numero, ovvero la quantità di visite mediche specialistiche alle quali viene sottoposto il bambino: questo numero è decisamente superiore alla media.
Fonte http://www.news_pma/387/le-coppie-che-scelgono-la-pma-sono-piu-fragili-o-piu-forti
Alcuni ricercatori sostengono che si tratta di coppie particolarmente fragili, emotivamente “delicate” e che il difficile iter della PMA è fonte di ulteriore sofferenza psicologica, con conseguenze possibili anche sul nato.
Altri, al contrario, affermano che si tratta di coppie particolarmente stabili e solidali, che, proprio in virtù di questa forza interiore riescono a passare attraverso il difficile “percorso di guerra” dell’infertilità, senza uscirne troppo danneggiate psicologicamente.
Va in questo senso una ricerca recentemente pubblicata su “Human Reproduction” nella quale si sono interrogate sulla qualità della relazione, sul rapporto sessuale e sulle attitudini genitoriali, 110 coppie con figli nati dalla fecondazione assitita e 110 coppie con figli nati naturalmente, considerando il periodo che va dall’inizio della gravidanza al primo anno di vita del bambino.
I risultati hanno evidenziato un più elevato grado di felicità nelle coppie che avevano avuto problemi di fertilità.
Si trovano ugualmente conferme a questa tesi, nel lavoro svolto presso l’Università svedese di Linkoping, nel quale sono stati messi a confronto genitori di bambini nati da fecondazione assistita con genitori di figli concepiti naturalmente. I risultati suggeriscono che le difficoltà incontrate durante il periodo di trattamento rafforzano il rapporto di coppia. Essi mostrano anche che i bambini nati con la fecondazione assitita sono considerati dai loro genitori più attenti, più sensibili ed obbedienti.
Effettivamente, per ovvie ragioni di riservatezza non sono molte le ricerche su larga scala sulle “famiglie PMA” e numerose di queste ricerche riguardano casistiche relative ed un numero molto piccolo di casi, quindi non sono molto significative statisticamente.
Su un dato probabilmente entrambi i gruppi di ricercatori possono concordare, ovvero sul fatto che queste coppie dimostrano grande dedizione e attenzione verso il nuovo nato, che è costato loro fatica e impegno, fatto che si può probabilmente misurare attraverso un indicatore, un numero, ovvero la quantità di visite mediche specialistiche alle quali viene sottoposto il bambino: questo numero è decisamente superiore alla media.
Fonte http://www.news_pma/387/le-coppie-che-scelgono-la-pma-sono-piu-fragili-o-piu-forti
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