Secondo il dott. Michele De Rosa, responsabile di questa ricerca condotta dall’Università di Napoli, gli spermatozoi analizzati sono più deboli, meno attivi e quindi con un potenziale di fertilità inferiore. Per cui la ricerca dimostrerebbe che la continua esposizione all’inquinamento del traffico potrebbe avere conseguenze negative sulla qualità degli spermatozoi.
Tuttavia, Gerald Lincoln, esperto di riproduzione maschile presso l’Unità di Scienza della Riproduzione Umana a Edimburgo (UK), consiglia cautela nell’interpretazione di questi risultati. La diminuzione della qualità degli spermatozoi può anche essere dovuta al fatto di stare seduti per tante ore creando, così, un aumento di calore nell’area pelvica. La stessa cosa ha dichiarato “New Scientist” considerando le conseguenze della postura un elemento molto più determinante rispetto all’inquinamento atmosferico.
I ricercatori italiani hanno però sottolineato di aver scelto come gruppo di controllo uomini con lavori sedentari, come impiegati, autisti, studenti e medici. De Rosa e colleghi hanno esaminato la qualità del seme in 85 addetti ai caselli e in 85 uomini che lavorano nei pressi delle autostrade ed hanno rilevato che nei primi gli spermatozoi avevano minor vigore in quanto a motilità totale, progressione lineare e movimento laterale della testa, pur non essendo inferiori per volume nè per livello di ormoni – incluso il testosterone. Il personale delle autostrade ha mostrato un livello superiore di concentrazione nel sangue di ossido di azoto, ossido di zolfo e piombo ed è noto che la funzionalità degli spermatozoi diminuisce con l’aumentare dei livelli di metaemoglobina che è un “marker” per la concentrazione di ossido di azoto nel sangue.
I ricercatori concludono il loro lavoro facendo presente che le Autorità Sanitarie dovrebbero evidenziare gli effetti che l’inquinamento ambientale potrebbe avere sulla salute.
da "Human Reproduction" vol 18 pg 1055.
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