lunedì 22 febbraio 2016

La Pma non interferisce con la menopausa

            Le donne che si sono sottoposte a stimolazione ovarica nei primi anni dall’avvento delle tecnologie di procreazione assistita hanno cominciato recentemente a raggiungere l’età menopausale in numeri relativamente grandi. E’ quindi finalmente divenuto possibile valutare l’impatto del numero di stimolazioni ovariche e del dosaggio di gonadotropine somministrate sull’età della menopausa.

            I dati sono stati raccolti alla Bourn Hall Clinic, il primo grande centro privato inglese di fertilizzazione in vitro, e riguardavano donne nate tra il 1948 e il 1956 e sottoposte a FIVET tra il 1981 e il 1994. I ricercatori sono riusciti a rintracciare 199 donne, di cui 101 hanno fornito informazioni complete e statisticamente valutabili rispondendo a un questionario.
            L’età media della menopausa è risultata di 50 anni, età che è comparabile con quella della popolazione generale. L’analisi statistica ha mostrato che l’età della menopausa non era significativamente correlata né con la quantità totale di gonadotropine somministrate, né con il numero dei cicli FIVET effettuati o le gravidanze ottenute. Inoltre, nessuna correlazione è risultata tra la severità dei sintomi menopausali e alcuno dei parametri esaminati.
            Questo studio sembra quindi rassicurare che la stimolazione ovarica non compromette il potenziale riproduttivo accelerando la menopausa. Ciò conferma studi sperimentali che dimostrano che il reclutamento dei follicoli primitivi è indipendente dalla stimolazione gonadotropinica, la quale non fa altro che salvare un certo numero di follicoli dalla fisiologica atresia, a cui erano comunque destinati. 

Fonte : K Elder, T Mathews, E Kutner, E Kim, D Espenberg, M Faddy, R Gosden. Impact of gonadotrophin stimulation for assisted reproductive technology on ovarian ageing and menopause. Reproductive BioMedicine Online 2008 Vol.

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