Imparare ad amare dai bambini
Arriva San Valentino, e puntuali come ogni anno il web e i social ci presentano "l'amore" in tutte le sue salse, al punto da non capire più quale sia il significato di questo termine, e c'è chi seriamente chiederebbe l'abrogazione di questa ricorrenza dal calendario. Chi sa cosa penserebbe il vescovo Valentino, che ha dato il nome alla festa degli innamorati , se vedesse quelle coppie che lasciano i figli ai nonni, prenotano una serata nei ristoranti più romantici e poi non sono capaci di guardarsi negli occhi, godersi il momento e parlare, troppo impegnati a postare foto e citazioni su Instagram o Facebook.
Forse si rivolterebbe nella tomba se ascoltasse i grandi discorsi che si fanno sull'amore, o leggesse la profusione di articoli intrisi di paroloni ad effetto per descrivere quello che dovrebbe essere il sentimento più semplice, ma allo stesso tempo più profondo e importante. Per non parlare di chi cerca l'amore in modo ossessivo nella propria vita o che si pone tremila domande su questo sentimento, perdendo di vista l'essenziale. Ma del resto qualcuno diceva che "l'essenziale è invisibile agli occhi".
E poi c'è chi idealizza l'amore e non vive pienamente le esperienze che gli capitano. Perché se si perde tempo a ripetere che l'amore deve esattamente essere come lo descrivono i libri, le canzoni, i filosofi, i grandi pensatori, è difficile saperlo riconoscere concretamente. E si perdono di vista le persone speciali che si incontrano, convinti che non siano quelle "giuste" (ma poi il termine "giusto", di grazia, cosa vuol dire???) e non soddisfino i famosi criteri di quella famosa lista sull'amore arricchita nel tempo e custodita con cura, come se fosse il santo Graal.
Non penso che il compagno, o il padre perfetto sia da montare come i Lego, seguendo le istruzioni, e non credo nemmeno che l'amore sia consegnato in una scatola con il bugiardino: "da prendere due volte al giorno, di preferenza durante i pasti...".
Ecco il santo Graal dell'amore, la ricetta o la medicina perfetta per farlo durare, forse non esiste, e forse dovremmo tornare ad amare in modo più semplice, istintivo, spontaneo e naturale...proprio come fanno i bambini. Facciamolo scendere su terra questo amore, mangiamolo, sentiamo il suo profumo, ascoltiamo le sue note, tocchiamolo, proprio come fanno i più piccoli.
Osserviamoli, passiamo un po' di tempo con loro e senza paura (proprio come loro) liberiamoci di sovrastrutture ed aspettative e ripartiamo da zero, dall'essenziale.
Per i bambini l'amore è fatto di semplicità, di cose concrete : un panino condiviso con l'amichetta del cuore, un sorriso, l'abbraccio della mamma o del papà, un pomeriggio di gioco insieme all'amico o l'amica del cuore, un bigliettino o un lavoretto fatto con cura, un bacio timido a scuola che non vedi l'ora di raccontare alla mamma, ma che il giorno seguente già hai dimenticato perché ci sarà altro da scoprire e vivere. L'amore per i più piccoli coincide con la torta della nonna, con il primo bagno dell'estate, con la partita di pallone con gli amici o con il giocattolo che si aspettava da mesi. E quando si litiga, nulla è così importante o grave... basta un sorriso, un bacio, un gioco, un lecca lecca e torna il sereno.
Provate a chiedere ai vostri figli cos'è per loro l'amore e sarete sorpresi dalle loro risposte. Vi faranno sorridere o magari riflettere su quanto tutto sia, in fondo, molto più semplice per loro. Noi abbiamo provato a chiederlo ai bambini di e ve lo abbiamo raccontato in questo articolo.
Iniziamo a vedere le cose come fossimo dei bambini, con quella capacità di lasciarsi meravigliare da tutto, da ogni singolo gesto, porosi ad ogni piccola emozione e sensazione che si prova. Abbandoniamo manuali e libri su "come far durare un rapporto di coppia", " come innamorarsi di nuovo del padre dei miei figli", "come incontrare l'amore"... E se proprio abbiamo bisogno di un libro di riferimento io vi consiglio di leggere " Il Piccolo Principe":-) Cosa c'è di più bello dell'amore per la sua rosa? :
Gli uomini coltivano 5000 rose nello stesso giardino e non trovano quello che cercano. E tuttavia quello che cercano potrebbe essere trovato in una sola rosa o in un po’ d’acqua. Ma gli occhi sono ciechi. Bisogna cercare col cuore!
o del suo "addomesticare" e "lasciarsi addomesticare"
- Che cosa vuol dire "addomesticare?"
- "E' una cosa da molto dimenticata. Vuol dire "creare dei legami..."
- "Creare dei legami?"
- "Certo", disse la volpe. "Tu, fino ad ora, per me, non sei che un ragazzino uguale a centomila ragazzini. E non ho bisogno di te. E neppure tu hai bisogno di me. Io non sono per te che una volpe uguale a centomila volpi. Ma se tu mi addomestichi, noi avremo bisogno l'uno dell'altro. Tu sarai per me unico al mondo, e io sarò per te unica al mondo".
- "Comincio a capire" disse il piccolo principe. "C'è un fiore... credo che mi abbia addomesticato..."
E se quello che vi blocca è la paura impariamo da lui:
Fonte http://www.pianetamamma.it/il-bambino/sviluppo-e-crescita/amare-come-amano-i-bambini.htmlCerto che ti farò del male. Certo che me ne farai. Certo che ce ne faremo. Ma questa è la condizione stessa dell’esistenza. Farsi primavera, significa accettare il rischio dell’inverno. Farsi presenza, significa accettare il rischio dell’assenza (...)E’ una follia odiare tutte le rose perché una spina ti ha punto, abbandonare tutti i sogni perché uno di loro non si è realizzato, rinunciare a tutti i tentativi perché uno è fallito. E’ una follia condannare tutte le amicizie perché una ti ha tradito, non credere in nessun amore solo perché uno di loro è stato infedele, buttare via tutte le possibilità di essere felici solo perché qualcosa non è andato per il verso giusto. Ci sarà sempre un’altra opportunità, un’altra amicizia, un altro amore, una nuova forza.
Per ogni fine c’è un nuovo inizio. (...)
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