A cosa servono?
Servono per dimostrare la presenza di un problema tiroideo. In particolare tali metodiche servono:
- ad individuare la presenza di alterazione della struttura dell’intera ghiandola;
- ad individuare la presenza di noduli;
- analizzare la natura dei noduli e distinguere tra lesioni di tipo solido e liquido, di natura benigna o maligna, avvalendosi anche dell’ausilio del color e del power Doppler che esaminano la vascolarizzazione di eventuali patologie nodulari ed orientare verso il tipo di diagnosi di natura benigna o maligna e dunque permettere ulteriori approfondimenti diagnostici. Una volta individuata un’area sospetta si dovrebbe sempre procedere ad un’aspirazione ecoguidata della lesione.
Come si esegue l’ecografia tiroidea?
Si utilizza una sonda eocgrafica ad elevatafrequenza che, posta a contatto del collo, esplora i lobi tiroidei, la loro struttura, i vasi e gli organi contigui come la trachea e l’esofago. L’esame non necessita di nessuna particolare preparazione, può essere eseguito in ogni momento, anche durante le terapie tiroidee. Non è fastidioso perché non si esercita una consistente pressione sul collo. Si esegue in posizione supina, con il collo iperesteso. Il tempo necessario all’esplorazione di tutta la tiroide con tale tecnica dipende dalla problematica che si riscontra, può durare da un minimo di 10 minuti a 20 minuti.
Agobiopsia della tiroide
Si esegue mediante un ago sottile che viene inserito sotto guida ecografica nella zona da testare.
Si tratta di una vera e propria agobiopsia ecoguidata che permette di prelevare alcune cellule esattamente nell’area di tessuto che l’esame ecografico ha individuato come “sospetta”. Solo così si può veramente eseguire una diagnosi precoce
delle neoplasie.
delle neoplasie.
E’ sicura e minimamente fastidiosa, non espone a nessun rischio di disseminazione nel caso che il nodulo fosse un tumore maligno ed è l’unico metodo veramente efficace per riconoscere i tumori in stadio precoce, presupposto essenziale per la cura totale del cancro tiroideo.
Fonte Dr. Angelo Tocci
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