giovedì 11 febbraio 2016

Si può fare un figlio "su misura" per salvarne un altro?

          Raj e Shahana Hashmi di Leeds sono stati la prima coppia inglese ad avere il permesso di procedere alla fecondazione in vitro per poter aiutare il figlio Zain, che ha la talassemia, pericolosa malattia del sangue che potrebbe essere curata con il trapianto di tessuto proveniente dal cordone ombelicale di un bambino con tessuto corrispondente esattamente al suo. Ciò è difficilmente possibile con un bambino concepito naturalmente, invece le possibilità aumentano notevolmente con la fecondazione assistita, in quanto si potrebbero selezionare gli embrioni compatibili.

          Il dott. Simon Fishel, che assiste la coppia in una clinica di Nottingham, ha dichiarato che la famiglia continuerà i tentativi anche all’estero se non sarà più possibile farlo in Gran Bretagna ed ha aggiunto di essere orgoglioso di vivere in un paese dove c’è la libertà di scelta per le persone.
          Josephine Quintavalle ed il suo gruppo, d’altro canto, volevano il diritto di esprimere una opinione riguardo alle considerazioni etiche nella selezione degli embrioni, che attualmente è vietata. Ed ha aggiunto che la sua associazione continuerà ad opporsi a qualsiasi tecnica che metta un bambino a disposizione di un altro essere umano.
          Il giudice, Maurice Kay, ha affermato che il caso rientra in un difficile settore dell’etica e della scienza medica.
          Ha aggiunto di avere la massima comprensione per la famiglia, per le tragiche circostanze che hanno dato origine al caso e di rispettare la buona fede di chi vuole dare un aiuto, ma la legge non permette questa procedura, in quanto la stessa non è finalizzata ad aiutare una donna a concepire o a portare a termine una gravidanza.
          HFEA ha dichiarato che si appellerà contro la sentenza, in quanto i test genetici degli embrioni per evitare gravi malattie sono già permessi e la Società Inglese per la Fertilità ha già fatto presente che sosterrà l’HFEA in quanto la dicisione ultima spetta alla coppia interessata, che ha la effettiva conoscenza del problema da affrontare, previo parere dei medici specializzati che la seguono.
          Vivienne Nathanson, responsabile di “Scienza ed Etica” presso l’Associazione Medica Inglese ha dichiarato che si tratta di un argomento molto complesso, che ha dato origine ad una serie di implicazioni etiche e morali. E’ ovvio che tutti i bambini devono essere considerati per sé stessi e non come potenziale salvezza di un fratello o di una sorella, ma come medici bisogna ammettere che è giusto usare la tecnologia esistente per aiutare un bambino in pericolo di vita o gravemente ammalato, se non ci sono rischi per gli altri. Il benessere del bambino nato con la fecondazione assistita è di fondamentale importanza, ma non pensiamo che questo sia incompatibile con la selezione degli embrioni sulla base del tipo di tessuto. Questo, comunque, non riguarda la diagnosi genetica pre-impianto, nella quale gli embrioni sono scelti per impedire la nascita di un bambino con malattie genetiche.
Da BBC Health

Nessun commento:

Posta un commento