Il “chlorpyrifos” è soggetto a controlli molto più attenti negli Stati Uniti ed una più approfondita ricerca ha evidenziato che l’esposizione a questo pesticida può deprimere i livelli di testosterone e di conseguenza ridurre la fertilità.
Il progetto ha coinvolto l’Università del Michigan, l’Università di Harvard e i Centri Statunitensi per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie di Atlanta, presso un centro di PMA del Massachusetts.
Fra il 2000 e il 2003 si sono prelevati i campioni di urina di 268 uomini.
Nei campioni si è ricercato il livello di TCPY, un prodotto di sintesi del “chlorpyrifos”. I livelli di TCPY erano variabili ma quelli più alti corrispondevano a livelli di testosterone inferiori del 10%. Si pensa che questo possa ridurre la capacità degli uomini ad avere figli, anche se lo studio non fornisce un legame diretto fra il pesticida e la fertilità ridotta, in quanto ci sono uomini che possono avere figli anche con bassi livelli di testosterone o di spermatozoi.
Il dott. Jeremy Meeker, uno degli autori della ricerca pubblicata nell’edizione di Gennaio del “Epidemiology Journal” ha proposto di “approfondire la ricerca, visto che tanti uomini possono essere esposti a questo comune pesticida, che potrebbe avere un effetto dannoso e che la diminuzione del testosterone potrebbe portare ad effetti negativi nella capacità riproduttiva”.
Il portavoce di AgroSciences, l’azienda produttrice del “chlorpyrifos” ha dichiarato che questo studio verrà approfondito da esperti ma ha anche dichiarato che “il prodotto è stato testato su animali in dosi centinaia di volte più elevate di quelle presentate nella ricerca senza che si fossero riscontrati effetti sulla fertilità”.
Fonte "Progress Educational Trust"
Il progetto ha coinvolto l’Università del Michigan, l’Università di Harvard e i Centri Statunitensi per la Prevenzione ed il Controllo delle Malattie di Atlanta, presso un centro di PMA del Massachusetts.
Fra il 2000 e il 2003 si sono prelevati i campioni di urina di 268 uomini.
Nei campioni si è ricercato il livello di TCPY, un prodotto di sintesi del “chlorpyrifos”. I livelli di TCPY erano variabili ma quelli più alti corrispondevano a livelli di testosterone inferiori del 10%. Si pensa che questo possa ridurre la capacità degli uomini ad avere figli, anche se lo studio non fornisce un legame diretto fra il pesticida e la fertilità ridotta, in quanto ci sono uomini che possono avere figli anche con bassi livelli di testosterone o di spermatozoi.
Il dott. Jeremy Meeker, uno degli autori della ricerca pubblicata nell’edizione di Gennaio del “Epidemiology Journal” ha proposto di “approfondire la ricerca, visto che tanti uomini possono essere esposti a questo comune pesticida, che potrebbe avere un effetto dannoso e che la diminuzione del testosterone potrebbe portare ad effetti negativi nella capacità riproduttiva”.
Il portavoce di AgroSciences, l’azienda produttrice del “chlorpyrifos” ha dichiarato che questo studio verrà approfondito da esperti ma ha anche dichiarato che “il prodotto è stato testato su animali in dosi centinaia di volte più elevate di quelle presentate nella ricerca senza che si fossero riscontrati effetti sulla fertilità”.
Fonte "Progress Educational Trust"
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