Nella loro ricerca, Huszar e colleghi hanno voluto verificare se i legami con l’acido ialuronico rivelino realmente gli spermatozoi migliori. Per farlo, il liquido seminale di 50 uomini è stato esposto all’acido; successivamente, gli spermatozoi che formavano legami sono stati comparati con quelli che restavano isolati. Risultato: il Dna dei primi si è rivelato “migliore” di quello dei secondi, perché, da un punto di vista strutturale, la molecola mostra un livello di integrità maggiore. “Gli spermatozoi che non si legano all’acido ialuronico sono come Cd graffiati”, ha spiegato Huszar: “Sembrano integri, ma in realtà mancano di alcune informazioni”.
In una situazione ideale, riportano i ricercatori, l’ovocita sceglie naturalmente lo spermatozoo ottimale, permettendogli di entrare e bloccando gli altri. La fertilizzazione in vitro interferisce con questo processo. Utilizzando l’acido ialuronico come marker è come se a giudicare la qualità dello spermatozoo fosse di nuovo l’ovocita.
Fonte: “Spermatozoa bound to solid state hyaluronic acid show chromatin structure with high Dna chain integrity: an acridine orange fluorescence study”
Nessun commento:
Posta un commento